All’ultimo respiro il Bologna primavera si aggiudica una salvezza soffertissima, battendo per 2-1 la Lazio ai tempi supplementari, grazie alle reti dei due bolognesi Ruffo Luci e Rocchi. All’ultima chiamata, la primavera di Luciano Zauri risponde presente, ribaltando il risultato nel ritorno della sfida playout e mantenendo la categoria anche per il prossimo anno.
Un campionato lungo e maledettamente complicato, fatto di qualche alto e molti bassi. L’incipit faceva ben sperare, soprattutto sul piano del gioco, con buone prestazioni e risultati comunque sufficienti. La squadra produce un ottimo calcio nelle prime apparizioni, grazie anche al modulo, il 4-2-3-1, che permette a tutto il reparto offensivo di rendere su buoni livelli. Con Rocchi sulla destra, Ruffo Luci in posizione di trequartista, Rabbi sulla sinistra e Pagliuca di punta, Zauri sembrava aver già trovato la quadra per una squadra che faceva intravedere grandissimo talento offensivo. Scambi corti, dialoghi di qualità, dribbling e inserimenti hanno reso il Bologna una delle squadre più interessanti nelle prime giornate, fino alla sospensione causa Covid.
La ripresa della stagione nel mese di gennaio, porta con sé due novità importanti nella formazione felsinea. Ruffo Luci, capitano e leader tecnico del gruppo, non ci sarà per diversi mesi, a causa della rottura della tibia in allenamento con la prima squadra. Un infortunio pesante che imporrà soluzioni diverse per l’attacco rossoblù, vista l’assenza del suo interprete più talentuoso. In cattedra salirà così Simone Rabbi, fresco di esordio con la prima squadra di Mihajlovic, assieme ad Edoardo Vergani, arrivato a settembre dall’Inter ma recuperato fisicamente solo ad autunno inoltrato.
La ripartenza in campionato sembra promettere bene, con risultati convincenti contro Empoli e Milan, dove Rabbi dimostra di aver appreso tanto dai mesi in prima squadra, riportando sul campo con la primavera gol e prestazioni di assoluto livello. Assieme a lui anche Matias Rocchi continua a dare continuità alle sue prestazioni, mantenendo alto il livello delle sue giocate, giornata dopo giornata fino alla fine del campionato. I problemi però sono dietro l’angolo. La positività al Covid di Rabbi, sommata alla poca concretezza di Vergani, coincidono nel primo momento di difficoltà del Bologna, arrivato nel mese di febbraio, dove qualche sconfitta di troppo inizia a gravare sulla classifica e sull’umore dei felsinei. Da qui in avanti la stagione di fatto non si risolleverà più, con la formazione di Zauri in grande difficoltà oltre che nei risultati, nella proposta di gioco, lontanissima parente di quella vista nelle prime giornate. Il centrocampo, composto su tutti da Farinelli, Viviani, Roma e Maresca non dà sufficienti alternative e le risorse tecniche e fisiche sembrano essere spesso inferiori a quelle degli avversari. In difesa, dopo un avvio più che discreto del quartetto Arnofoli-Milani-Khailoti-Montebugnoli davanti al portiere Molla, i rossoblù faticano a mantenere quella solidità difensiva più volte vista nel girone d’andata. Gli innesti di Annan e Tosi puntellano un reparto che, alla fine della stagione, totalizzerà 56 gol subiti, risultando la quartultima difesa complessiva del campionato, migliore solo a Lazio, Ascoli e Fiorentina. Nel finale di stagione, con il rientro di Ruffo Luci dall’infortunio, il Bologna può ancora salvarsi e la strada sembra tutt’altro che in salita per gli uomini di Zauri, vista anche l’introduzione del nuovo format con sole due retrocessioni in Primavera 2, rispetto alle tre previste ad inizio competizione. La vittoria con la Lazio sembra essere di buon auspicio, ma da lì in poi arriveranno solo pareggi o sconfitte, tra cui quella contro il Torino, diretta rivale per la corsa salvezza. Una sconfitta che rilancia i granata in classifica, forti del 4-1 finale e pronti a riaffacciarsi con prepotenza verso i felsinei, con questi ultimi a difesa dell’ultimo posto valido per la salvezza diretta. Ai rossoblù però potrebbe bastare una vittoria contro l’Ascoli per assicurarsi un buon vantaggio in graduatoria Purtroppo però, contro i piceni già automaticamente retrocessi, il Bologna non va oltre lo 0-0 interno. Il Torino invece, sulle ali dell’entusiasmo, vince in casa dell’Empoli e aggancia la formazione di Zauri in classifica. A fine campionato la situazione non cambia e in virtù degli scontri diretti i piemontesi passano sopra agli emiliani, condannando la formazione di Zauri al playout.
Dopo i 210 minuti vissuti tutti d’un fiato, è arrivata la salvezza, minimo obbiettivo stagionale, raggiunto sul filo del rasoio solo dopo i supplementari di uno spareggio playout. Un risultato questo, da tenere a mente per il futuro e di cui fare tesoro. Le potenzialità di questo gruppo erano maggiori e, per com’è proseguita la stagione, non ci si può ritenere sufficientemente soddisfatti del risultato ottenuto, oltre che del lavoro svolto da Luciano Zauri, il quale con un ulteriore anno di contratto deciderà assieme alla società il suo futuro in tempi brevi.
Per il prossimo anno, come in ogni annata del campionato primavera che si rispetti, ci sarà il cambio generazionale, con nuovi innesti e nuovi giovani da valutare e far crescere. Dei tanti 2001 e 2002 visti questa stagione possiamo solo che sperare: le potenzialità ci sono ma difficilmente, per il momento, qualcuno di questi sembra essere pronto per un’esperienza in Serie A.