Il pre-partita di Empoli-Bologna
Si gira l’angolo, è di nuovo weekend, torna la Serie A e con lei il Bologna di Vincenzo Italiano. Un Italiano festante, catturato dal popolo bolognese nell’abbraccio con Saputo dopo il primo storico trionfo nella massima competizione europea. Martedì il Bologna ha scritto la storia, insieme agli oltre 28 mila presenti sui seggiolini del Dall’Ara. Non solo, è stata una vittoria corale, anche per coloro che non sono riusciti a presenziare, ma che hanno sostenuto i propri colori da qualsiasi parte del mondo. I rossoblù hanno vinto e convinto, dimostrando nuovamente grande carattere nel recuperare una gara che sembrava in salita dopo appena tredici minuti. Sembrava il sequel di Monza, con la differenza che – con tutto il rispetto – i brianzoli non si avvicinano minimamente al club tedesco. Come testimoniato da Italiano nel post-partita, la capacità dei suoi è stata quella di cogliere le debolezze dell’avversario, concetto ripreso anche dallo studio delle grandi piattaforme che non si sono nascoste nel complimentarsi con il tecnico.
La magia della Champions ha certamente lasciato strascichi, uno su tutti quello di Riccardo Orsolini, costretto al forfait dopo poco più di mezz’ora. Proprio lui che, al fianco del tecnico, aveva presentato la sfida alla vigilia in maniera trepidante, non vedendo l’ora di poter diventare una pietra miliare del club. L’estremo difensore dei gialloneri gli ha saputo dire di no con una prodezza, prima che per il numero sette si reiterasse il guaio fisico accusato con il Monza in Coppa Italia. Gli esami strumentali hanno evidenziato una lesione di primo grado al bicipite femorale destro; tempi di recupero stimati pari a 3-4 settimane.
Accantonata la vittoria di martedì, per i felsinei si presenta un nuovo ostacolo, che per certi versi ha più complessità rispetto a quanto ci si aspetti. La classifica in questi casi non va guardata, così come il calendario, per cui si dà troppo per scontati i prossimi impegni dei rossoblù. Allo Stadio Carlo Castellani – Computer Gross Arena di Empoli, il passato è esplicativo: nei dieci confronti casalinghi, i toscani hanno incassato una sola sconfitta (quella della passata stagione con il guizzo di Fabbian al 94’). Gli altri precedenti recitano cinque vittorie e quattro pareggi, nonostante nelle ultime tre uscite i rossoblù abbiano sempre trovato la via della rete.
L’Empoli, dopo un inizio scioccante, sta attraversando un declino impattante, vedendosi scivolare in quindicesima posizione a una sola lunghezza dalla zona retrocessione. I toscani hanno perso le ultime tre uscite davanti al proprio pubblico, alle quali va aggiunta quella di Bergamo e Milano – con l’Inter – e il pari al Penzo di Venezia. Perlopiù, tutte e tre le sconfitte sono arrivate contro delle dirette concorrenti (Torino, Genoa e Lecce), potendo costare carissimo in futuro. L’Empoli che ha perso quello smalto che le consentiva di giocare con cotanta leggerezza nelle battute iniziali di campionato; oggi più famelica di strappare anche solo un punticino siccome obbligata dalla graduatoria.
Un Empoli guardingo a San Siro, ma comunque abile nel distendersi con la palla nei piedi, specialmente dopo l’ingresso di Sebastiano Esposito. L’attaccante proprio di scuola Inter, non solo ha segnato il più classico dei gol dell’ex, ma è l’italiano che vanta più marcature a partire da dicembre, e già in doppia cifra (Coppa Italia inclusa) a gennaio. I suoi gol non solo stanno tenendo in piedi la formazione di D’Aversa, bensì hanno catturato l’attenzione di diversi club italiani, tra cui proprio il Bologna. Finito in orbita Bologna da diverse settimane, Esposito è l’osservato speciale, anche se non penso che le due parti possano giungere a un compromesso (quantomeno in questa sessione di mercato), siccome svantaggioso per entrambi.
L’Empoli è una squadra di preconcetti opposti a quella di Italiano; alcun tipo di riaggressione, tanti tocchi concessi nella propria metacampo e bassissima percentuale di possesso palla (dietro solo il Verona). Il Bologna, invece, non si discosta più di tanto dalla versione vista l’anno scorso, quantomeno in termini di possesso palla, distribuito però in maniera differente nelle rispettive zone di campo. Simultaneamente, Italiano ha fatto assimilare ai suoi la voglia nello strappare il pallone agli avversari fin dalla primissima manovra; non a caso è primo alla voce del PPDA (Passaggi concessi per azione difensiva), frutto dei tantissimi recuperi offensivi. Intanto, nella lista dei convocati due recuperi importanti: El Azzouzi e Cambiaghi, con Aebischer completamente rientrato a metà settimana, ma non ancora pronto.
In attesa di sapere le scelte ufficiali dei due allenatori, Italiano dovrà tenere conto dell’ennesimo impegno nel giro di pochi giorni e, nonostante l’eliminazione già matematica, si è visto come intenda onorare al massimo la competizione. Di fronte, particolare la mossa tattica di D’Aversa nell’utilizzo di Liberato Cacace, multitasking nello scacchiere toscano: nelle ultime uscite lo si è visto agire da sottopunto, per provare a scombinare il reparto avversario. Circa duemilacinquecento i supporters rossoblù a Empoli, per continuare a sognare in grande così come fatto lo scorso anno.
Nel girone d’andata al Dall’Ara l’incontro è terminato con il risultato 1-1, con un pubblico mormoreggiante al triplice fischio. Dalle lacrime – di gioia – del Castellani – Computer Gross Arena agli stridenti acuti del Dall’Ara; il fattor comune: Giovanni Fabbian. A dirigere l’incontro l’arbitro La Penna, con un precedente tra Empoli e Bologna. In quell’occasione ad avere la meglio è stata la formazione di Zanetti (allora tecnico dei toscani) per tre a uno, con autogol di Lucumì dopo appena un minuto di gioco e la firma di Cambiaghi con la maglia azzurra. Quante cose sono cambiate…
Foto: Bologna FC 1909