
Il Bologna è già in vacanza, l’ultima la vince il Genoa 1-3 al Dall’Ara
È stato un bellissimo pomeriggio di festa, il saluto a una squadra capace di riportare un trofeo in città 51 anni dopo l’ultima volta. A lasciare però un retrogusto amaro a questo finale eccellente, ci ha pensato il campo, dove il Genoa, esattamente come un anno fa, vince l’ultima partita di stagione. I liguri si impongono per 1-3 al Dall’Ara, in un match dove sono stati cinici a punire ogni singola occasione avuta.
I gol genoani arrivano tutti nel primo tempo, dove i liguri approfittano di un approccio molto remissivo dei felsinei. La stella della serata è Lorenzo Venturino alla prima da titolare in Serie A e autore di una doppietta. Segna Vitinha, così come segnò un anno fa, mentre a rendere meno amara la sconfitta in casa emiliana ci pensa ancora Riccardo Orsolini, autore di un meraviglioso gol nella ripresa. Il Bologna chiude così la stagione al nono posto, ma lo fa da campione della Coppa Italia e con un biglietto per la prossima Europa League.
Italiano applica un discreto turnover della sua formazione, soprattutto in difesa. Davanti a Ravaglia ci sono Holm e Lykogiannis sugli esterni, con Casale e Lucumí al centro. In mediana la coppia svizzera Aebischer e Freuler. In trequarti Orsolini, Ferguson e Ndoye supportano Castro. Dall’altra parte debutto da titolare per Venturino in trequarti, con Messias e Norton-Cuffy a supportare Vitinha. In difesa torna titolare Otoa al fianco dell’ex di serata Bani.
Sembra già calcio d’agosto quello del Dall’Ara: ritmi blandi, tanti errori da una parte e dall’altra, nel complesso poche occasioni da gol. La partita non sembra godere di particolari picchi e il gol che sblocca il match arriva da una situazione molto estemporanea. Il calcio d’angolo viene infatti lasciato rimbalzare in area. Dal limite la raccoglie Vitinha, il quale controlla di petto e calcia in diagonale per realizzare il vantaggio ospite al 17’.
Solitamente il Bologna è bravo a reagire agli shock subiti, ma questo non succede nel pomeriggio del Dall’Ara. Al contrario gli emiliani continuano a soffrire. È in particolare Holm sulla corsia di destra a essere sempre messo sotto stress nel duello con Venturino. Il raddoppio infatti nasce proprio da un’azione individuale di quest’ultimo. Il giocatore del Genoa resiste alle cariche dei difensori bolognesi, ne salta tre e appena dentro l’area calcia in diagonale con il destro e realizza lo 0-2 ospite. In lacrime il ragazzo classe 2006 al suo primo gol da professionista.
Il pomeriggio da sogno del diciottenne però non finisce qui, perché dopo la prima rete, riesce anche a ripetersi. Il Bologna continua il suo momento di confusione prolungato e questa volta è Casale a commettere un errore sanguinoso. Sulla pressione avversaria, il centrale perde il pallone nella propria area. Vitinha lo recupera e lo offre al giovane compagno, che sigla lo 0-3 in favore dei genoani. Risultato pesante sul quale alcuni tifosi si concedono anche dei fischi al termine del primo tempo.
Nella ripresa dentro Pobega e De Silvestri per provare a spingere in avanti e cercare di rendere almeno la serata meno amara. Nel secondo tempo infatti si rivede il Bologna che tante volte ha incantato in questa stagione. I felsinei si spingono in attacco, giocando spesso con tutti i giocatori di movimento nella metà campo avversaria, ma non riescono a sfondare. Solo il capolavoro di Orsolini buca la porta avversaria, quando il lancio di 50 metri di Casale trova lo stop di petto del numero 7, il quale poi scarica un mancino violento sotto la traversa e in fondo al sacco.
È l’unica però grande occasione da gol dei rossoblù emiliani. Tante volte i tiri felsinei sbattono contro i guanti prima di Siegrist, poi di Sommariva, per un finale che non cambia la sostanza del match. Al Dall’Ara il Genoa esce con i tre punti, superando per 1-3 il Bologna, ma la festa non si ferma di certo per questo ko.
Salutati i rivali infatti viene montato un palco a centro stadio, dove la Coppa Italia viene nuovamente sollevata al cielo, sotto un tramonto quasi poetico. Giochi di luci, fuochi d’artificio, musica e giro d’onore, che anticipa di poco meno di ventiquattrore la sfilata che riempirà poi il centro della città. Il saluto a una stagione da sogno, dove il Bologna può finalmente tornare a chiamarsi campione, prima di far tornare a far tremare l’Europa anche la prossima stagione in Europa League.
I numeri a fine gara riassumono bene tutto il cinismo del Genoa e l’incapacità del Bologna di creare occasioni di qualità, nonostante una superiorità evidente, soprattutto nel secondo tempo. Gli emiliani vincono la sfida per il possesso di palla 60-40 e completano 332 passaggi contro i 201 avversari, ma la precisione è bassa nonostante la mole con appena l’82% di precisione (Genoa al 72%).
Anche in zona gol i numeri puntano le dita verso il Bologna. I felsinei tirano per ben 16 volte, contro le 5 degli avversari e trovano lo specchio in 5 occasioni, contro le 3 dei liguri. La qualità delle occasioni però sorride agli avversari. In termini di expected goals i bolognesi non riescono a creare una chance dal valore superiore a 0,11 xG, per un totale di 0,63 xG, mentre il Genoa combina per un totale di 1,17 xG, dimostrando tutto il proprio cinismo in attacco.
L’ultima di campionato sarà così stata rovinata da una gara improvvida, ma questo non cambia la sostanza della stagione. Il Bologna è ancora in Europa e potrà mostrare la bellissima coccarda tricolore, come si addice a chi vince la Coppa Italia, tutto il resto è rumore di fondo. La squadra ha lottato e ottenuto questo risultato con le unghie e con i denti, puntando tutto sulla coppa e incassando nella notte da leggenda dell’Olimpico. Ora cala il sipario sulla stagione, contemporaneamente si va allestendo il palco del calciomercato, pronto a far vivere una nuova estate rovente in città.