Debutto europeo all’insegna dell’equilibrio, Bologna-Shakhtar termina 0-0
I rossoblù sopravvivono al proprio ballo da debuttante e portano a casa il primo storico punto in Champions League. Allo stadio Dall’Ara, Bologna e Shakhtar Donetsk si stuzzicano, si mettono paura, ma alla fine si dividono la posta in palio con un pareggio a reti bianche per 0-0.
Italiano sorprende tutti e si gioca la carta Lykogiannis dal primo minuto, panchina invece per Miranda. Insieme a Freuler in mediana c’è Moro, con Fabbian ad agire più vicino a Castro in attacco, mentre sulle ali ci sono Orsolini a destra e Ndoye a sinistra. Dall’altra parte invece Pusic conferma a grandi linee la formazione tipo, con il talento di Sudakov e Bondarenko a centrocampo a supportare il tridente composto da Zubkov, Sikan ed Eguinaldo.
La pioggia battente non ha dato tregua per tutto il giorno a città e provincia, tanto da costringere a sospendere la partita di Youth League per la Primavera a Crespellano (recupero fissato per giovedì ore 16). Tante incognite circa la tenuta o meno del manto del Dall’Ara, che invece ha retto tutta l’acqua abbattutasi su di esso. Nonostante questo però il campo ha accusato qualche difficoltà in più del solito, mostrandosi molto pesante (specie nella prima parte di gara) nelle zone centrali e molto veloce sugli esterni. Tutti fattori che hanno aiutato a imbruttire la partita sui termini del gioco.
Con queste premesse era lecito aspettarsi una sfida costruita su molti lanci lunghi, con tanti duelli individuali a tutto campo e così è stato per la maggior parte del tempo in campo. Entrambe le formazioni hanno provato a palleggiare in momenti diversi della sfida, ma tutti questi momenti sono rimasti principalmente interlocutori, tornando sempre a ripiegare sulla soluzione verticale.
Proprio su un lancio lungo dopo nemmeno tre minuti, Posch perde Eguinaldo e lo atterra in area di rigore. L’arbitro Saggi vede tutto e assegna giustamente il penalty agli ospiti. Dal dischetto si presenta Sudakov, il quale però non ha fatto i conti con Lukasz Skorupski, il quale si regala la giocata che vale una partita: rigore bloccato sulla sua destra e 0-0 mantenuto, mentre sullo sfondo la paura della Curva Bulgarelli si tramuta in un incredibile urlo di gioia.
Un avvio storto per gli emiliani, poi raddrizzato poco alla volta con coraggio: come se ci si dovesse scrollare di dosso l’emozione della prima volta poco alla volta. Le accelerazioni sulle fasce fanno male agli avversari e creano alcune delle migliori occasioni da gol per i felsinei. Non solo questo, la difesa bolognese scricchiola meno del solito, con il solo Posch a soffrire a lungo i rivali, salvo riprendersi nell’ultimo terzo di gara. Lucumí gioca una partita monumentale, c’è sempre lui a chiudere su ogni pallone vagante, lancio lungo o attaccante in posizione pericolosa. La sua leadership fa crescere tutto il reparto, qualcosa che invece sembra ancora mancare in attacco.
Il Bologna però ci prova con forza e coraggio, mostrando anche il fianco nel finale e alla fine conta ben tre occasioni molto importanti per sbloccarla. Nel primo tempo è Castro a sbattere contro Ryznik, nella ripresa invece lo fa Fabbian, mentre a loro si aggiunge Dallinga, che non c’entra lo specchio della porta da posizione vantaggiosa.
In sintesi il pareggio è forse il risultato giusto alla fine dell’incontro. Le statistiche confermano questo, ma raccontano anche di un Bologna battagliero e pronto a giocarsela a viso aperto nella massima competizione europea. I padroni di casa infatti perdono il duello per il possesso di palla (48% contro 52%), palleggiando più o meno con la stessa qualità: 87% di precisione per i passaggi emiliani, contro l’86% ospite.
Negli ultimi metri di campo i rossoblù hanno tantissima quantità di gioco, inteso proprio come mole di tentativi: si parla infatti di 17 tentativi contro 4. Tutti questi tiri però mancano sia in qualità sia in precisione, visto che appena 4 trovano lo specchio della porta tra quelli del Bologna (1 per lo Shakhtar). Non solo questo, ma anche secondo la statistica degli expected goals i felsinei vincono, ma si fermano a 1,12 xG, contro invece gli 0,88 xG dei rivali (0,76 arrivati dal penalty).
Cosa resta ai rossoblù di questo ritorno europeo dunque? Se si parte proprio dalla statistica degli expected goals c’è un dato evidente che balza all’occhio dei più attenti. Ad eccezione del rigore infatti, sono solo 0,12 xG il valore di reti previste concesso agli ospiti. Un grande risultato se parametrato a tutte le uscite precedenti, dove la squadra di Italiano ha sempre preso gol. Il debutto in Champions League porta con sé la prima uscita a reti inviolate del campionato: un piccolo ma significativo ulteriore passo avanti dopo la grande rimonta nel finale di Como.