IL PRE-PARTITA DI FIORENTINA-BOLOGNA
El pasillo del honor di Italiano: il ritorno al Franchi, da vincente
Difficile ricaricare le pile dopo una notte così; una notte che ha garantito al Bologna una posizione in Europa e ha fatto piangere migliaia di spettatori presenti allo stadio Olimpico e davanti allo schermo di casa. Di generazione in generazione, dalle lacrime dei nonni del ’74 a quelle dei nipoti nel 2025 che hanno voluto seguire le orme della famiglia sancendo anche loro un pezzettino di storia.
Doveva venire a Bologna Vincenzo Italiano per sollevare un trofeo, dopo che nel triennio a Firenze per ben tre volte ha “fallito” in finale. Molte volte per coronare un allenatore serve proprio quel titolo in bacheca che lo emancipi dall’etichetta di perdente. È quanto successo a Italiano, additato come “perdente” fino a qualche giorno fa per non esser mai riuscito ad alzare alcuna coppa, quando il suo cammino è iniziato con la Fiorentina al 17esimo posto e dopo aver perso Dusan Vlahovic a gennaio dopo appena mezza stagione sotto la sua gestione.
Ma a volte il destino sembra esser scritto e premiare chi non smette mai di darsi per vinto: Italiano si presenterà questa sera allo stadio Artemio Franchi, dinanzi alla sua vecchia gente, da vincitore. Apoteosi. Se una piazza è letteralmente in visibilio, sotto gli occhi di tutti e tornato a “far tremare il mondo” come un tempo, aldilà dell’Appennino c’è chi non se la sta passando altrettanto bene.
Bologna e Fiorentina, due rivalità storiche per posizione geografica, ma ancor di più in seguito alla terribile esplosione di una molotov ai danni di un treno trasportante tifosi rossoblù al Franchi nel lontano 1989. Una sfida che fino a qualche giorno fa sarebbe potuto essere il crocevia fondamentale per un posto in Europa, posto assicuratosi mercoledì sera con i rossoblù partecipi (almeno) alla prossima edizione di Europa League.
Il Bologna ha illuso il Milan in campionato, per poi batterlo in quello che per molti bolognesi è il giorno più bello della propria vita. A due giornate dal termine di questa Serie A tutto può ancora cambiare, anche se le motivazioni oggigiorno in casa Bologna si sono affievolite. La soddisfazione della Coppa Italia è come se avesse cancellato per molti i prossimi appuntamenti, non per Italiano e la sua truppa, per i quali la sfida è comunque sentitissima.
Dopo aver recuperato tutti gli effettivi per l’appuntamento degli appuntamenti, permettendo la solita ampia rotazione, non arrivano segnali positivi dalla lista dei convocati per Firenze: Odgaard assente per lo stesso infortunio all’inguine di qualche settimana fa. Chiamato agli straordinari per lo spezzone finale contro i rossoneri, il danese ha dovuto alzare bandiera bianca il giorno seguente a quello di riposo concesso a Italiano, allenandosi a parte assieme a Pedrola; stagione finita per Erlic.
In casa viola, invece, mai come questa volta regna sovrana l’incertezza, con ballottaggi in ogni reparto: Comuzzo scalpita per una maglia dal 1’ dopo la panchina di Venezia, da capire se Palladino effettuerà un centrocampo a due o a tre, con Richardson e Ndour che potrebbero affiancarsi o addirittura essere panchinati entrambi da Adli, Mandragora e Fagioli per un centrocampo più strutturale.
Davanti non recupera Kean, più facile lo faccia Gudmundsson (nel caso spazio a Caprini della Primavera), retto da Colpani, tabù numero uno del mercato estivo viola. L’ex Monza arrivato assieme a Raffaele Palladino nello scorso mercato estivo è stato un flop assoluto, non solo in termini numerici, bensì a livello prestazione, al punto da scivolare parecchio indietro nelle gerarchie.
Gli uomini sui quali si sta arrampicando la Fiorentina sono i vari Gosens e Mandragora, quest’ultimo nella sua miglior stagione – nonché momento – realizzativa. Il centrocampista con la maglietta numero otto non solo pare esser finito sotto la lente d’ingrandimento del ct. Luciano Spalletti, ma ha dimostrato di avere una grande affinità con la porta, non solo mediante la conclusione dalla distanza. In fase di ripiegamento o filtro davanti alla difesa la Fiorentina sembra essere fragile, ogni tanto risultando pigra nel correre verso la propria porta.
La notizia più preoccupante è ovviamente l’assenza del centravanti della Nazionale, Moise Kean, trascinatore indiscusso – assieme alle parate di De Gea – del girone d’andata. Girone d’andata che ha visto la Fiorentina davanti al Bologna, fresco del successo proprio contro i viola al Dall’Ara grazie alla rete di Odgaard a inizio ripresa. È stata l’invenzione di Italiano in quello scorcio di campionato ove era impossibile fare a meno del danese in quella posizione, poi divenuta sua. Oggi in sua sostituzione ci sarà Fabbian, alle spalle di Castro e con Ndoye (mvp della finale) e Orsolini, il quale da mesi sarebbe tornato a bussare per un posticino in Nazionale in vista delle qualificazioni ai prossimi Mondiali di calcio.
Intanto al Franchi le direttive sono chiare: soli trecento i tagliandi riservati al pubblico bolognese, con chiara risposta della Curva Andre Costa di rifiuto alla partecipazione.
Arbitro della sfida il Sig. Luca Zufferli della sezione di Udine: con i rossoblù, dopo le due sconfitte delle passate stagioni con Ternana (Coppa Italia) e Monza, sono arrivati i due successi con Cagliari ed Empoli (Coppa Italia). Con i toscani, invece, bottino pieno, seppur le gare tutte al Franchi e da favoriti: Benevento, Monza e Verona.