IL PRE-PARTITA DI BOLOGNA – INTER
“Le due squadre che giocano meglio in Serie A” ha dichiarato Gianluca Pagliuca, uno degli ex più influenti della storia di questa partita. Non solo, in risposta a quanto detto da Bastoni e Lautaro Martinez dopo il passaggio del turno in Champions League, l’ex portierone ha ulteriormente lanciato la palla ai nerazzurri, affermando che anche il Bologna ha gli attributi.
Come anticipazione di Bologna-Inter, si è assaporato un ricchissimo quarto di finale con il Bayern Monaco, uscito sconfitto nel doppio confronto, nonostante non abbia certamente demeritato. Questa è la forza della squadra di Simone Inzaghi, unita e coesa laddove la qualità degli avversari è superiore. Solo così si può colmare un gap, comunque ridotto, specialmente in sfide dove gli episodi e la concretezza fanno da padrone. Ad alimentarlo subentra il fattore C, parte dell’abitudinario calcistico ma a cui non bisogna appendersi come valida scusante.
I bavaresi, infatti, hanno dovuto fare a meno dei vari Manuel Neuer, Dayot Upamecano, Hiroki Ito, Alphonso Davies e Jamal Musiala per gli interi centottanta minuti. Anche l’Inter non era al completo: Dimarco fuori all’andata, presente al ritorno; Zielinski e Dumfries ai box e non rientranti per Bologna. A questi, le scorie delle Coppe hanno evidenziato un affaticamento per Thuram a cui non potrà rispondere nemmeno Arnautovic per un problemino delle ultime ore. Lui tanto amato dal popolo bolognese e presente in quella famigerata serata di fine aprile proprio contro i nerazzurri (già all’epoca sua ex squadra), indirizzando la cavalcata scudetto in favore dei cugini meneghini. Lui che nel momento più complesso della stagione stava diventando cruciale nelle rotazioni, con una serie di gol pesante quali ci aveva abituato sotto le due torri.
Sarà Correa piuttosto che Taremi ad affiancare Lautaro Martinez; insostituibile il trittico di centrocampo formato da Barella-Chalanoglu-Mkhitaryan, Darmian sulla destra e Carlos Augusto in vantaggio su Dimarco sull’out di sinistra. Dietro difesa ossidata con la possibilità di far rifiatare solo uno degli eroi di mercoledì per far spazio a Bisseck. Lo stesso Bisseck risultante decisivo l’ultima volta al Dall’Ara, quando chiuse di testa sul secondo palo lo spiovente proveniente dal lato mancino cogliendo di sorpresa Saelemaekers. Fu l’unica sconfitta del girone di ritorno tra le mura amiche per i felsinei, che non perdevano in casa dalla prima di campionato con l’altra formazione di Milano.
Il Bologna ha dimostrato di potersela giocare con tutti, lo dimostra il fatto che matematicamente non potrà concedere alcun bottino pieno nelle doppie sfide ad alcuna squadra per questa stagione. Da capire la reazione in quella che si prospetta la partita più goduriosa per qualsiasi spettatore neutrale, figuratevi qui in città… Vera e propria partita di cartello; lo dimostrano i prezzi in ogni settore e uno stadio pronto a registrare il sold out più assoluto. Pranzo pasquale e poi tutti allo stadio poiché i presupposti e la posta in palio sono elevatissimi, da ambedue le parti.
Tra l’altro trattasi di un rewind in tale festività: quinta volta che Bologna e Inter si trovano dinanzi, con un perfetto equilibrio di due vittorie ciascuno. In aggiunta, con la gara odierna entrambe scavalcherebbero quota 39 della Roma per partite disputate nella festività, posizionandosi davanti a tutte. Il brusco rallentamento di Bergamo ha scosso un trambusto ai soliti detrattori, tornati ad additare colpe a una squadra che fino a qualche stagione fa manco si immaginava di poter andare a vincere contro l’Atalanta in trasferta. Come corre veloce il tempo… Sono bastati venti minuti alla Dea per portare la partita pienamente a proprio vantaggio, con la differenza che poi il Bologna non si è fatto sopraffare nonostante le condizioni ci fossero, eccome.
All’Inter non va concesso proprio nulla in quanto, essendo la squadra più forte, non è solita fallire occasioni così ghiotte. Da aspettarci certamente una squadra provata dal punto di vista fisico, anche perché come descritto dal “momentum”, il pallino del gioco è stato dei tedeschi, per cui correre dietro la palla comporta un dispendio maggiore. Il Bologna, però, ha perso Casale nel momento di destabilizzazione di Lucumì, con Ferguson, Skoruspki e Calabria ancora fuori lista e un ballottaggio offensivo tra Castro e Dallinga, entrambi non a pieno regime. Chi, invece, pare poter essere recuperato a pieno è Odgaard, il danese sulla trequarti, divenuto l’uomo chiave per le uscite dei rossoblù, aspetto sotto il quale ha faticato molto con Fabbian nel primo tempo del Gewiss Stadium.
Inter e Bologna s’invertono nei due tempi di gioco: la prima sarebbe – come lo è già – in cima per gol segnati nei primi tempi, i petroniani sono squadra che si esprime meglio in tutto il campionato nei secondi tempi. I nerazzurri di Simone Inzaghi tengono il monopolio in tantissime statistiche – seguite proprio dai rossoblù -, non dimenticandoci come abbiano ancora la possibilità di replicare quanto fatto da Josè Mourinho nella stagione 2009-10. Una possibile anticipazione di quello che si vedrà il 14 maggio in quel di Roma: il Bologna con un piede e mezzo già presente, l’Inter che dovrà vedersela con i cugini partendo dall’1 a 1 dell’andata.
La stessa Inter che in questa competizione la passata stagione fu eliminata dai rossoblù ai supplementari agli ottavi di finale, facendosi rimontare con tanto di rigore intuito da Ravaglia ai danni di Lautaro. Lautaro chirurgico nella gara d’andata, trovando Skorupski però dinanzi a sé; una sfida che si ripeterà dopo che il primo round lo vinse proprio il portierone bolognese.
Nella gara d’andata fu spolverato un Moro oggi finito dietro nelle gerarchie, oltre che un Casale chiamato a far ricredere molti. Fu proprio il centrocampista croato a rendersi protagonista della rete con il quale si sbloccò il match, trovando il piede di Castro a battere Sommer. Nel bel mezzo, Dumfries e Lautaro a chiudere la prima frazione, prima che Holm riportò la situazione in perfetto equilibrio, mai più alterato. Un Bologna audace anche sopra nel punteggio e addirittura nelle battute finali a cui, salvo un contropiede pericoloso, dimostrò di poterla perfino portare a casa.
L’arbitro della sfida il Sig. Andrea Colombo della sezione di Como. Con i lombardi bottino pieno: cinque su cinque, di cui l’esordio della serie proprio in un sei a uno del 22-23 contro gli sfidanti di oggi. Con i rossoblù, nefasto fu il sei a uno subito a San Siro, unica sconfitta in mezzo alle successive due vittorie e all’unico pareggio.
Foto: Bologna FC 1909