Liverpool-Bologna: il pre-partita
Anfield, 2 ottobre 2024
Sospiro. Ci siamo.
Da piccoli ci dicevano che sognare non costa nulla, che è bello fare dei viaggi nel nostro subconscio per vedere quali sono i nostri sogni utopici. Beh, in uno di questi non poteva non mancare la propria squadra del cuore, e perché no poterla immaginare in uno dei più grandi stadi d’Europa e per di più nella massima competizione europea… Quel sogno oggi è diventato realtà. Una realtà a cui fatico ancora a credere, e forse inizierò a farlo solo quando vedrò i rossoblù sul manto erboso di Anfield.
Ancora sospiro. Il Bologna a Liverpool, il compianto Lucio Dalla a far visita ai Beatles, in una fusione di cantautorato-pop sopraffatta da quel meraviglioso “You’ll never walk alone” che da 60 anni a questa parte è l’inno ufficiale dei Reds. Corre la stagione 1963-64, il Liverpool è appena tornato a vincere il campionato inglese dopo 17 stagioni buie; il Bologna, invece, si appresta a vincere l’ultimo Scudetto della sua storia. Due storie che si intrecciano per poi ritrovarsi; mentre una ha scritto pagine e pagine dello sport britannico e si è vista sul tetto d’Europa per ben sei volte, l’altra è andata perduta. Il Bologna, partito nel pomeriggio ieri con un privato per Liverpool, si appresta a vivere una notte indimenticabile – risultato a parte.
Una volta che si entra in quello stadio, per un attimo è come se il cuore smettesse di pulsare, il bagliore è troppo e lascia un varco all’incredulità. Ci sono passati in tanti, ne sono usciti in pochi, pochissimi, senza alcun minimo turbamento. E’ la capacità di Anfield e l’atmosfera creata dalle 61.000 persone che si fondono in un’unica voce. Il desiderio di molti, una volta conosciuto il sorteggio, è stato avverato: Liverpool, da loro (away). Non c’è teatro più bello nel quale ci si può esibire, a testimoniarlo ci ha pensato lo stesso Massimo Marianella, voce inaudita della gara di questa sera a cui è stata affidata la telecronaca.
Sotto le Due Torri per mesi non si è fatto che parlare di altro, “Liverpool”, “Anfield”, “il Liverpool ad Anfield” e via discorrendo… Oggi quel giorno è arrivato, circa tremila supporter rossoblù sono partiti alla volta dell’Inghilterra, chi con il diretto con il charter e chi invece con numerose tratte. Non poche sono state le polemiche riguardanti i tagliandi: troppe le richieste per così “pochi” posti. Chi non farà parte della spedizione, sono certo che in qualsiasi luogo si troverà non farà altro che sedersi comodamente e godersi tutto lo spettacolo! Ora, però, amici è ora di parlare di campo, perché non appena il momento iniziale sarà terminato, sarà il pallone il vero protagonista.
Il Bologna visto sabato sera al Dall’Ara ha dato segnali importanti, più di quanto visto a Monza, nonostante gli sforzi non siano stati del tutto premiati. Il gol a inizio ripresa di Santiago Castro (sempre più in palla) è stato annebbiato pochi giri di lancette più tardi dall’espulsione scellerata di Lucumì, il quale ha comportato l’inferiorità numerica per i successivi quaranta minuti. Una Dea che, con l’ingresso di terminali offensivi, ha trovato il pari solo nel finale grazie a un capolavoro di Lazaar Samardzic. Ed ecco che tra la platea sugli spalti, c’è stata una netta separazione di chi ha ritenuto il pareggio con l’Atalanta un passo falso, e chi – come il sottoscritto – è parso amareggiato ma tutto sommato soddisfatto. I postumi hanno portato un po’ di apprensione per quanto riguarda le condizioni di Castro e Freuler, entrambi recuperati a pieno per la sfida dalle grandi occasioni.
L’argentino ha smaltito “la botta” al polpaccio, che lo aveva costretto ad abbandonare il terreno di gioco, lo svizzero è pronto a stringere i denti, non vuole assolutamente perdersi una trasferta così. Già nella seduta di lunedì, seppur di scarico per i titolari di sabato, nessuno ha svolto differenziato o è restato ai box. Nei convocati, oltre ai fuori-lista, non figura Pobega: il centrocampista scuola Milan non ha smaltito il problema al ginocchio rimediato, per cui le speranze di cui si vociferavano qualche giorno dapprima sono state scongiurate. Lollo (De Silvestri s’intende) è partito ugualmente assieme alla squadra alla volta di Liverpool per dare manforte più da vicino ai suoi compagni. Per i rossoblù trattasi della prima volta in quel di Anfield Road, anche se c’è un oggetto fin qui mistico che in passato ebbe l’opportunità di assaporare Liverpool.
Già, perché nello sfacelo del Tolosa con i Reds, l’unica nota dolce per i francesi fu proprio Thijs Dallinga: gol all’andata e al ritorno. Quando vede i Reds si accende e vuoi che non sia proprio lui, al momento vano, l’uomo che può colpire la difesa meno perforata d’Inghilterra? Certamente è una soluzione da prendere in considerazione perché, se Castro è in palla e sembra essersi conquistato Bologna, l’avversario di turno può presupporre un piano tattico che si sposi meglio con l’olandese dal 1’. Sul fronte campionato, se il Bologna pare più consapevole dei propri mezzi pur non avendo raggiunto il massimo, il Liverpool primeggia su tutti, occupandone la vetta. Una sola sconfitta a discapito delle sei vittorie, due soli i gol subiti e dodici quelli confezionati.
Il tecnico olandese, Arne Slot, arrivato in estate, ha impattato in maniera ottimale nel calcio inglese, collaudando i principi di Klopp, senza esimersi da un paio di ritocchi. Si è passati da 4-3-3 fisso a un 4-2-3-1 volto a diventare anche 4-3-3: un calcio più verticale e volto a non dare punti di riferimenti. E se Slot ha sottolineato la cura delle squadre italiane nell’affrontare quelle inglesi, complimentandosi con Italiano per l’ottimo lavoro fatto con la Fiorentina in Conference League, il centrocampista, Alexis Mac Allister, ha dichiarato esplicitamente di non conoscere gli avversari. Segnale di supponenza o puro realismo? Non importa; intanto la risposta del tecnico siculo non si è fatta attendere: “Qui i giocatori sono anni che danno spettacolo, il nostro fattore sorpresa non c’è; pertanto, dobbiamo scendere in campo e avere rispetto. Però sia chiaro che non dobbiamo essere timidi e timorosi ma affrontarli a viso aperto.”
Anfield nel passato più recente è sempre stato un vero e proprio fortino, per più di un anno in campionato i Reds sono riusciti a non uscirne sconfitti. In Europa, però, la musica è leggermente diversa, specie se dinanzi si è presentata un’italiana: ad aver vinto davanti alla Kop ci hanno pensato prima Genoa e Fiorentina, Inter e Atalanta, invece, negli ultimi anni. La giornata di ieri è stata impregnata di notizie – oltre ai convocati e le dichiarazioni degli allenatori – tra cui quella del nuovo kit (total black e i bordi delle maniche in maglieria rossoblù accompagnati da una doppia riga dorata). La scelta del nero è un richiamo alle “Notti di Champions” che tornano a Bologna; non manca nemmeno l’etichetta nel backneck interno con la scritta in oro “E’ TORNATO LO SQUADRON”.
Nel viaggio dei sogni, non potevano mancare Morandi, Cremonini e perché no, Joshua Zirkzee, che in tarda serata ha raggiunto i compagni da Manchester per un saluto, supportarndoli in questa meravigliosa esperienza del quale è stato uno dei protagonisti.
Foto: Bologna Fc 1909