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Faccio una premessa doverosa: del risultato finale non mi interessa niente; provo un normale dispiacere da tifoso ma da opinionista non posso tenere conto di variabili così particolari presenti nella partita di ieri.
Premessa utile così qualcuno che invece (s)ragiona solo in base a quel numerino che compare alla fine di ogni partita, può tranquillamente abbandonare la lettura, risparmiando un po’ del suo prezioso tempo.
Il nuovo Bologna di Thiago Motta si schiera con la difesa a 4 senza particolari accorgimenti difensivi, mentre in fase di possesso un paio di adattamenti sono stati apportati: Medel quando necessario si è abbassato tra i centrali difensivi così da avere superiorità numerica in prima costruzione e i due terzini che, per dare supporto proprio alla mediana orfana del cileno impegnato in costruzione, si accentravano, consentendo tra l’altro agli esterni offensivi, volendo anche di abbassarsi, così da ricevere palla e avere più campo per distendersi.
Questi adattamenti non hanno portato a chissà quali risultati in termini di produzione di gioco nel primo tempo ed anzi la squadra ha palesato un certo nervosismo con tanti appoggi errati: la percentuale di precisione nel palleggio risulta infatti solo del 79% (Empoli 67%, il calcio è poi bello o brutto per quello…).
Nella ripresa, i terzini hanno interpretato il ruolo in maniera più tradizionale occupando la fascia per intero, mentre gli esterni offensivi si sono avvicinati ad Arnautovic, trovando anche qualche combinazione interessante e mettendo molta pressione agli avversari con gli accoppiamenti finalmente trovati dopo un inizio in cui faticavano a ritrovarsi in un calcio uomo contro uomo ed un baricentro medio che è passato dal 49% al 58%.
Ad avvalorare ciò, i numeri statistici della prima mezzora della ripresa, segnalano un predominio pressoché totale dei rossoblu con10,05 minuti contro 2,18 degli empolesi ; va sottolineato come in 30 minuti di cronometro il tempo effettivo risulta essere solo di 12,23 totali: il direttore di gara Volpi avrebbe dovuto far un po’ più di attenzione alle perdite di tempo perché il gioco effettivo al novantesimo risulterà del 44%! Uno scandalo ormai fatto passare in cavalleria dalla serie A, campionato in cui si gioca meno insieme alla Spagna: sarà un caso?
Paesi latini dove si tende alle sceneggiate e alla speculazione.
I cambi della ripresa, a parte Dominguez che si è calato subito bene nella posizione di Soriano, non hanno determinato più di tanto e certamente Zirzkee andava inserito prima, soprattutto se subisci il gol ad un quarto d’ora dal termine e reagire con più solerzia diventa una necessità.
È l’unica vera critica che mi sembra di poter muovere a Thiago Motta: altre mi sembrerebbero pretestuose;
concordo invece con quanto dichiarato nel dopo partita dal nuovo mister dei rossoblù: la squadra ha un buon potenziale per poter sperare di vedere un calcio propositivo, con temi tattici e letture più “attuali”.
Forza e coraggio al nuovo mister perché qui, forse lui non ne è ancora a conoscenza, siamo al Medioevo calcistico; non mi riferisco ai tifosi: quelli più o meno giustamente, in maggioranza, guardano al risultato, così come l’opinione pubblica, che non brilla certo per acume calcistico; mi riferisco piuttosto alla dirigenza, che 12 mesi fa ha permesso un “ritorno al passato” inspiegabile, acquistando e rinnovando calciatori che oggi, per una proposta calcistica più attuale, sono delle zavorre.
Premessa utile così qualcuno che invece (s)ragiona solo in base a quel numerino che compare alla fine di ogni partita, può tranquillamente abbandonare la lettura, risparmiando un po’ del suo prezioso tempo.
Il nuovo Bologna di Thiago Motta si schiera con la difesa a 4 senza particolari accorgimenti difensivi, mentre in fase di possesso un paio di adattamenti sono stati apportati: Medel quando necessario si è abbassato tra i centrali difensivi così da avere superiorità numerica in prima costruzione e i due terzini che, per dare supporto proprio alla mediana orfana del cileno impegnato in costruzione, si accentravano, consentendo tra l’altro agli esterni offensivi, volendo anche di abbassarsi, così da ricevere palla e avere più campo per distendersi.
Questi adattamenti non hanno portato a chissà quali risultati in termini di produzione di gioco nel primo tempo ed anzi la squadra ha palesato un certo nervosismo con tanti appoggi errati: la percentuale di precisione nel palleggio risulta infatti solo del 79% (Empoli 67%, il calcio è poi bello o brutto per quello…).
Nella ripresa, i terzini hanno interpretato il ruolo in maniera più tradizionale occupando la fascia per intero, mentre gli esterni offensivi si sono avvicinati ad Arnautovic, trovando anche qualche combinazione interessante e mettendo molta pressione agli avversari con gli accoppiamenti finalmente trovati dopo un inizio in cui faticavano a ritrovarsi in un calcio uomo contro uomo ed un baricentro medio che è passato dal 49% al 58%.
Ad avvalorare ciò, i numeri statistici della prima mezzora della ripresa, segnalano un predominio pressoché totale dei rossoblu con10,05 minuti contro 2,18 degli empolesi ; va sottolineato come in 30 minuti di cronometro il tempo effettivo risulta essere solo di 12,23 totali: il direttore di gara Volpi avrebbe dovuto far un po’ più di attenzione alle perdite di tempo perché il gioco effettivo al novantesimo risulterà del 44%! Uno scandalo ormai fatto passare in cavalleria dalla serie A, campionato in cui si gioca meno insieme alla Spagna: sarà un caso?
Paesi latini dove si tende alle sceneggiate e alla speculazione.
I cambi della ripresa, a parte Dominguez che si è calato subito bene nella posizione di Soriano, non hanno determinato più di tanto e certamente Zirzkee andava inserito prima, soprattutto se subisci il gol ad un quarto d’ora dal termine e reagire con più solerzia diventa una necessità.
È l’unica vera critica che mi sembra di poter muovere a Thiago Motta: altre mi sembrerebbero pretestuose;
concordo invece con quanto dichiarato nel dopo partita dal nuovo mister dei rossoblù: la squadra ha un buon potenziale per poter sperare di vedere un calcio propositivo, con temi tattici e letture più “attuali”.
Forza e coraggio al nuovo mister perché qui, forse lui non ne è ancora a conoscenza, siamo al Medioevo calcistico; non mi riferisco ai tifosi: quelli più o meno giustamente, in maggioranza, guardano al risultato, così come l’opinione pubblica, che non brilla certo per acume calcistico; mi riferisco piuttosto alla dirigenza, che 12 mesi fa ha permesso un “ritorno al passato” inspiegabile, acquistando e rinnovando calciatori che oggi, per una proposta calcistica più attuale, sono delle zavorre.
Tosco
Foto: Getty Images