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A sto giro cercherò di mantenere un po’ di lucidità perché il calcio quando regala queste gioie rischia di portare a valutazioni poco equilibrate: vincere contro la Fiorentina dopo una settimana a dir poco complicata, una classifica povera ed un ambiente destabilizzato non solo dal cambio di panchina, ma dalle solite polemiche pro/anti Saputo, dicevo vincere in queste particolari situazioni è una di quelle robe che ripaga di tanti magoni passati.
Squadra modellata sul 3 5 2 per dare continuità al lavoro di questi ultimi dodici mesi ma con qualche accorgimento interessante: alcuni inserimenti di calciatori fino ad ora poco utilizzati come Aebisher e Posch, una scelta rivelatasi poi azzeccata come quella di Kasius che ha ben contenuto Sottil, accoppiamenti soprattutto a centrocampo non fissi ma in rotazione, ad esempio su Amrabat preso da Schouten ma anche dal sottopunta Barrow o da Aebisher, Soriano tenuto nel vivo del gioco e ultima, ma probabilmente più importante, una buona intensità difensiva per tutti i novanta minuti, inusuale in questo campionato.
Vigiani, in conferenza stampa di presentazione della gara, ha proprio sottolineato di aver lavorato sulla intensità: si sono viste così uscite in marcatura più aggressive e qualche palla contesa vinta per una vigoria superiore a quella dei giocatori viola, così come i km percorsi risultano superiori abbondantemente a quelli degli avversari (110 circa contro 107).
I gol arrivano per contrasti vinti di “gamba” il primo di “forza e gamba” il secondo: oltre gli errori evidenti di Igor e Quarta, non si può non sottolineare però il merito di Barrow e Kasius nell’andare con la giusta mentalità a contendere quei palloni.
Nota di valutazione: va sottolineato come il secondo gol parte da Skorupski, cinque passaggi e gol (Skorupski, Medel, Kasius, Barrow, Kasius, Arnautovic): a volte (per usare un eufemismo), costruire da dietro serve: sarebbe opportuno se ne ricordassero tutti quelli che scancherano ogni volta che ciò succede.
Ultima annotazione: il nuovo mister avrà una rosa abbondante dalla quale attingere (al netto degli infortuni) ma non escluderei il mantenimento della difesa a tre, se non per sempre almeno all’inizio del suo percorso: Motta l’ha già usata anche se saltuariamente; sarà interessante vedere quali accorgimenti attuerà per ridare un gioco proattivo alla squadra: sarà il compito più difficile, ma necessario, per fare la differenza tra campionati anonimi e campionati di crescita, al netto dei punti finali: le stagioni non si pesano solo dai punti o dal posizionamento ma dalla crescita del collettivo, dei singoli e della proposta di gioco.
Tosco
Foto: Getty Images