Ci sono partite che hanno una loro logica ed altre che sembrano uscire dal cilindro di un prestigiatore: pensare che il Bologna col suo gioco abbia dovuto rincorrere questa Fiorentina, può essere visto solo, come lo strano scherzo di un mago sotto l’effetto di sostanze allucinogene.
Vado oltre: addirittura i viola recriminano per la mancata vittoria, perché in un mondo come quello del calcio (che inorridisce parlando della tanto vituperata “costruzione dal basso”, riempiendo la bocca di emeriti ignoranti che non sanno il significato di ciò che criticano aprioristicamente), una squadra che va in vantaggio tre volte, ha il diritto di recriminare!
Al contrario, in un mondo ideale (cit.) i calciatori viola dovrebbero andare ad accendere un cero alle divinità per non averla persa, stante la differenza di qualità, di intenzioni, di volontà tra il giocare “nostro” e il controgiocare “loro”.
Come avrete capito sono incazzato come un puma perché il calcio è uno sport anti meritocratico: invece del Var, avrebbero dovuto inventare un congegno che valutasse la dignità del gioco di una squadra, che quando fa così pena come la Fiorentina ieri, decretasse la sconfitta per indegnità, per offesa al pudore calcistico: il “degnometro”!
Tuttavia, nonostante la mia arrabbiatura, constato come di note positive se ne contano parecchie anche analizzando la gara di ieri: la squadra è ancora sul pezzo e ha voglia non solo di giocare ma ha carattere per cercare di sovvertire le gare che si mettono male ed oltre alla partita monstre di Vignato e Palacio, ho trovato rassicuranti le prove di due calciatori spesso criticati come Orsolini e De Silvestri, bravi a stare dentro al match anche quando spostati a ricoprire altri ruoli.
Non mi soffermerei più di tanto su alcune prestazioni sottotono come quelle di Danilo, Barrow e Svanberg: capitano partite non proprio indimenticabili e avranno modo di rifarsi già dalla prossima gara avendo dimostrato per tutta la stagione grande affidabilità.
Per quanto riguarda invece Skorupski, mi taccio, perché non vorrei trascendere: pensare di rinnovargli il contratto spero sia una mossa per poter chiedere più denaro ad un potenziale acquirente, non mi spiego altre ragioni.
Ho percepito nel post partita, tanta voglia di rivedere Vignato nella posizione che occupa abitualmente Soriano ma non bisogna dimenticare che quella zona è stata fino ad oggi occupata da quello che è il miglior calciatore, per distacco, del Bologna: nel caso dovrà essere Mihajlovic a trovare loro le posizioni per per farli coesistere, ma non sarà facile: il nostro Mister, agli equilibri, non pensa tanto, ama giocarsela con chi ha più qualità a scapito di un assetto più stabile; scelta che come tale si presta a critiche ma non certamente le mie: tuttavia, con tutti i giocatori a disposizione, ad oggi mi sembra una opzione complicata.
La vera sfida per la prossima stagione sarà quella di migliorare la qualità di tenuta difensiva di alcuni singoli dentro ad un sistema di gioco secondo a pochi e che lascia la fase difensiva tutta incentrata sulle individualità, sugli “uno contro uno” e come ormai accertato anche quando le assenze sono importanti e multiple, Mihajlovic non deroga a ciò: allineamento difensivo, chiusure di reparto, scivolamento da un lato con relative scalate, sono tutti concetti sorpassati, non solo per Sinisa.
Il paradosso interessante?
La fase offensiva è diventata collettiva e la fase difensiva quasi esclusivamente individuale: il contrario di quanto accadeva un tempo, neanche troppo lontano, in cui l’organizzazione di reparto imperava dietro e davanti si lasciava libertà ai singoli.
La Fiorentina insieme a poche altre, fa ancora quella roba lì, noi fortunatamente no e si è visto: così il 3 a 3 è meno duro da digerire.
Tosco