Facebook
Twitter
LinkedIn
Il Tosco l’ha vista così: Bologna -Friburgo 1-1
Difficile non fidarsi di un allenatore che in ogni stagione ha centrato l’obiettivo stagionale, dalla serie D alla massima serie e infatti ieri sera si sono ricominciati a vedere alcuni concetti cari al suo calcio.
La riagressione in certi momenti del primo tempo e nell’ultimo quarto d’ora sono stati all’altezza della sua fama, così come alcune giocate dirette sugli esterni con l’area avversaria ben riempita si sono notate a più riprese; è mancata la continuità, roba da altri momenti della stagione: chi ha continuità ora?
Poche squadre, magari una gara si e l’altra meno: da allenatore sarei più preoccupato se la mia squadra funzionasse già il due ottobre…
Piuttosto già dalla prima partita a Roma ho notato un Bologna a sviluppare da dietro con più calma e con un palleggio più attento anche se, probabilmente per poca abitudine, non troppo preciso e sicuramente troppo compassato.
La mia non vuole essere certo una critica: chi mi legge sa che prediligo quel tipo di calcio, ma può essere un segnale di grande maturità da parte di un allenatore avere anche l’intenzione di modificare la sua proposta calcistica restando dentro comunque ad alcuni concetti personali come la verticalità e la riaggressione.
Avrete notato, soprattutto nel primo tempo, come il possesso palla quando non si trovava l’immediata verticalizzazione su un attaccante fosse indirizzato per arrivare a giocare su un lato del campo (più il sinistro, ma forse anche per concessione degli avversari) e modificare le posizioni degli interpreti: ecco allora Lykogiannis a tutta fascia, Cambiaghi nel mezzo spazio e Ferguson a fare da sostegno per giocare un tre contro tre in spazio ristretto e fare poi uscire il pallone su chi si riusciva a liberarsi o ad un quarto (Odgaard o Castro) che si inseriva negli spazi sopra al triangolo formatosi.
Anche Ferguson spesso in mezzo si due centrali con una impostazione a tre, offriva soluzioni diverse da dietro: in quel caso Lykogiannis si affiancava a Freuler portandosi dietro l’avversario (il barbuto Bente) liberando così il passaggio lungolinea per Cambiaghi bravo poi nell’impegnare in uno contro uno Treu.
Insomma, alcune soluzioni alternative alle giocate più sicure sugli attaccanti ma che oggi vengono meno per la mancanza di una condizione che arriverà certamente e che può farci ben sperare.
Come dissi dopo Birmingham sarà durissima affrontare dopo meno di settanta ore un Pisa super agguerrito ma almeno a sto giro abbiamo evitato viaggi e alberghi.
Purtroppo o per fortuna l’Europa comporta questi sacrifici: onori ma anche oneri; i giocatori e l’allenatore del nostro Bologna a me sembrano abbondantemente sul pezzo.
Tosco







