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Segnali intermittenti di gioco ritrovato arrivano dal Dall’Ara in occasione della gara di ieri: dopo una prima mezzora giocata più tentando di cercare misure e linee di passaggio stando attenti a non cadere nelle trappole del pressing avversario, la squadra di Mihajlovic prende in mano la partita e tiene il controllo del gioco fino al termine nonostante l’alternanza del punteggio.
Il 2-2 finale è più casuale che logico perché la supremazia del Bologna è apparsa evidente, così come la cifra tecnica superiore in ogni zona del campo: la squadra di casa deve recriminare solo per i propri errori nel non aver concretizzato la mole di gioco creata perché poi un episodio nel calcio sappiamo che può capitare ( l’errore arbitrale, il retropassaggio sbagliato, perdere un contrasto, sono cose che nel calcio capitano in continuazione ).
Ma la prestazione è confortante se confrontata con le altre fino ad oggi offerte e mi sembra la più convincente anche se non ha portato i tre punti: per chi come il sottoscritto è più attento alla prestazione che al risultato, la cosa può essere vista come consolante, dopo le peripezie di inizio stagione.
Ieri, per la prima volta, forse ho intuito la strada che vuole intraprendere Mihajlovic: maggior controllo della partita percorrendo la scorciatoia Arnautovic, sacrificando qualcosa nel palleggio basso e nell’ampiezza ( comunque ieri meno lanci lunghi da dietro: col Verona 34, ieri 14 ); naturalmente questo cambiamento non giova ad alcuni calciatori che devono sacrificarsi in posizioni tattiche più intermedie, ad esempio Barrow e Orsolini, che la scorsa stagione entravano in area sfruttando il primo, lo spazio che gli creava Palacio uscendo in fascia sinistra il secondo, entrando in area sfruttando lo spazio che gli creava Soriano partendo da destra; lo stesso Soriano fatica più del previsto in fase di attacco perché non riesce più ad occupare l’area come faceva con Palacio, che la svuotava appositamente per permettere appunto gli inserimenti del capitano rossoblu.
Insomma, si dovranno trovare equilibri perché passare da Palacio ad Arnautovic sembra più complicato del previsto:
se ricordate, Mihajlovic in una intervista dello scorso anno disse che con una prima punta, forse, la squadra avrebbe giocato peggio: per ora sta andando così, anche se la produzione di punti non ne risente.
Una riflessione su Hickey: puntuale in fase di spinta e in appoggio, bravissimo sul gol, ma in fase difensiva è sempre in affanno; se Dumfries era troppo forte, Kallon era troppo veloce, forse è lui che non è ( ancora ) un buon difensore, perché va ricordato che un terzino è prima di tutto un “difendente”, soprattutto in linee difensive a quattro.
Urge Dijks.
Sull’episodio del rigore in favore del Genoa poco da dire: era fallo su Bonifazi per cui ad oggi ci mancano due punti in classifica per sviste arbitrali.
Tosco