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Gara che si è praticamente chiusa in diciotto minuti e tutto quello che è successo dopo ha poco di commentabile: il Bologna l’aveva preparata così e così gli è venuta; poi è stata quasi accademia.
Mai la Lazio ha dato l’idea di tornare in partita, ed i cambi hanno addirittura peggiorato le cose, aggiungendo caos ad una squadra già in confusione.
Capisco l’entusiasmo che genera una vittoria così perentoria ma andrei molto cauto nel trarre conclusioni: sento e leggo di sentenze già avvenute su eventuali accantonamenti degli esterni offensivi per il nuovo modulo e cose di questo genere.
Il calcio, ogni domenica, ci da una lezione e bisognerebbe imparare da queste e crescere anche come tifosi, figurarsi gli addetti ai lavori; ma so che non succederà: è un mondo dove l’ignoranza e l’approssimazione regnano sovrane.
Tutti gli allenatori professionisti, tutti, dichiarano che i moduli sono secondari alle motivazioni ma milioni di tifosi si baloccano sui numeri degli stessi: bene, adesso ci sono due settimane in cui sparare numeri a caso che fino alla prossima sconfitta saranno bibbia; dopo saranno da cambiare nuovamente!
Ascoltando invece chi di mestiere l’allenatore lo fa per davvero, le parole di Mihajlovic a fine gara mi lasciano intuire che la vecchia strada sarà ancora percorribile: “Abbiamo cercato di compattarci anche se non è un calcio che mi piace tantissimo: preferisco pressare alto ma bisogna capire il momento. Non sarà comunque un modulo definitivo, ora godiamoci questa vittoria”.
Per i più suona come una minaccia, per il sottoscritto la più bella notizia di ieri.
Tosco
Foto: Getty Images