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La classica partita disseminata di polpette avvelenate: la neo promossa che si presenta col carico di entusiasmo e tifosi al seguito, un rigore contro con relativa espulsione trovato più dai RIS che non dal VAR, il raddoppio degli ospiti figlio della solita fase difensiva approssimativa con relativa indecisione del portiere che dentro l’area piccola non intercetta il cross e dulcis in fundo, finale in inferiorità numerica per la solita scriteriata espulsione, di un calciatore che non riesce a controllare le proprie pulsioni emotive.
Insomma, una trappola dietro l’altra che, unita ad un arbitraggio scarso ( per perdite di tempo multiple, da entrambe le parti sottinteso – 40 minuti di gioco effettivo sui quasi 99 del cronomentro, uno scandalo ) e ad un avversario che ha tenuto palla poco e male ( 56% di precisione nei passaggi, praticamente un passaggio ogni due errato, credo un record interplanetario ) da obbligarti a giocare un calcio continuamente interrotto, intermittente, senza continuità né fluidità, ha penalizzato maggiormente i rossoblu rispetto ad un avversario che probabilmente non vedeva l’ora che la gara si mettesse proprio su questi binari.
In mezzo a tutto questo bailamme, annoterei il tentativo di un calcio diverso per sfruttare le caratteristiche di Arnautovic, praticando cioè più le vie centrali e meno quelle periferiche ( la palla di Schouten per il numero 9 rossoblu di prima è stata e sarà sempre una ottima soluzione), se si eccettuano le sortite un po’ confuse di un comunque sempre vivace Orsolini, e il tentativo altrettanto meritevole ma in questo caso ancora molto embrionale, di una fase difensiva con meno pressing alto e “disperato” privilegiando, invece, una fase difensiva più bassa ( baricentro medio 51%, basso per gli standard di Mihajlovic ), più compatta, se si eccettua l’azione del raddoppio ospite nella quale il Bologna ha dimostrato la solita inefficacia nel non riuscire ad interdire la ripartenza dei campani.
Insomma, un inizio di campionato molto interlocutorio che non ha dato grandi indicazioni lasciando tutto in sospeso fino alle prossime gare, ma che ha almeno evidenziato una squadra con cuore e speriamo, per il futuro, anche con più attributi.
Tosco
Insomma, una trappola dietro l’altra che, unita ad un arbitraggio scarso ( per perdite di tempo multiple, da entrambe le parti sottinteso – 40 minuti di gioco effettivo sui quasi 99 del cronomentro, uno scandalo ) e ad un avversario che ha tenuto palla poco e male ( 56% di precisione nei passaggi, praticamente un passaggio ogni due errato, credo un record interplanetario ) da obbligarti a giocare un calcio continuamente interrotto, intermittente, senza continuità né fluidità, ha penalizzato maggiormente i rossoblu rispetto ad un avversario che probabilmente non vedeva l’ora che la gara si mettesse proprio su questi binari.
In mezzo a tutto questo bailamme, annoterei il tentativo di un calcio diverso per sfruttare le caratteristiche di Arnautovic, praticando cioè più le vie centrali e meno quelle periferiche ( la palla di Schouten per il numero 9 rossoblu di prima è stata e sarà sempre una ottima soluzione), se si eccettuano le sortite un po’ confuse di un comunque sempre vivace Orsolini, e il tentativo altrettanto meritevole ma in questo caso ancora molto embrionale, di una fase difensiva con meno pressing alto e “disperato” privilegiando, invece, una fase difensiva più bassa ( baricentro medio 51%, basso per gli standard di Mihajlovic ), più compatta, se si eccettua l’azione del raddoppio ospite nella quale il Bologna ha dimostrato la solita inefficacia nel non riuscire ad interdire la ripartenza dei campani.
Insomma, un inizio di campionato molto interlocutorio che non ha dato grandi indicazioni lasciando tutto in sospeso fino alle prossime gare, ma che ha almeno evidenziato una squadra con cuore e speriamo, per il futuro, anche con più attributi.
Tosco
Foto: Getty Images