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Come capitato a volte in questa stagione, quando i rossoblu incontrano compagini inferiori per valori tecnici riescono a giocare con maggior superiorità del possesso palla e palleggiando, anche in termini di precisione, con percentuali superiori alle proprie medie stagionali.
Ieri sera, dopo un inizio un po’ confuso, che comunque ha prodotto un’occasione gol per Arnautovic deviata da Audero, il primo tempo fila via con un Bologna sempre più padrone delle intenzioni di gioco ma impreciso in zona rifinitura, al cospetto di una Sampdoria invece in evidente difficoltà proprio nelle intenzioni: senza Ekdal, Rincon non è mai riuscito a far partire l’azione con la precisione necessaria a questi livelli, Candreva si è perso dentro ad un ruolo, quello di mezzo destro a lui oggi, poco congeniale, mentre Thorsby, pur lottando su ogni pallone aereo, quando la palla viaggia rasoterra pecca spesso di imprecisione.
L’inizio della ripresa vede una svolta tattica che scombina quella sorta di bonaccia che si era venuta a creare nel finale del primo tempo, quando le due squadre non riuscivano a trovare continuità nella manovra: l’inserimento di Soriano sulla trequarti al posto di Svanberg, ha rimodellato il Bologna sul 3 4 1 2, con l’allargamento a sinistra di Barrow per lasciare spazi centrali a Soriano.
Il nuovo assetto fa perdere per qualche minuto la compattezza della mediana rimasta con i soli Aebisher e Schouten e la Samp ne ha approfittato subito mettendo in difficoltà la linea difensiva rossoblu che si è vista arrivare, con una certa facilità, alcuni palloni filtranti: uno di questi ha smarcato Caputo, che si visto chiudere la conclusione da un ottimo intervento in uscita bassa di Skorupski, fondamentale sul quale è secondo a pochi.
Ancora qualche minuto di difficoltà per i rossoblu e la vera svolta arriva poi con l’inserimento di Yoshida per Ferrari: il neoentrato, prima non riesce a liberare un pallone che gli sfila a pochi centimetri con una indecisione in comproprietà con Audero, poi controlla goffamente un pallone in area: due errori fatali, sfruttati abilmente da Arnautovic, che chiudono una partita comunque giocata meglio dai rossoblu per relegarla a questi due singoli episodi.
2.56 contro 0.57 come expected goals, sono lì a sottolineare una vittoria più netta del 2a0 finale.
Menzione speciale per alcuni singoli: Medel per abnegazione, Dijks per continuità su tutti i 90 minuti e naturalmente Arnautovic: quando si fa una doppietta e si colpisce una traversa dopo un’aggancio da cineteca, difficile non prendere la palma del migliore in campo.
Con questa vittoria il Bologna risolleva un po’ una classifica ancora molto deficitaria nel girone di ritorno: 10 punti in 12 partite sono ancora troppo pochi per adagiarsi nonostante la salvezza praticamente acquisita e visto che quest’anno si è scelta la via del risultato, del pragmatismo, allora che risultato sia, fino all’ultima giornata si spera.
Tosco
Foto: Getty Images