Facebook
Twitter
LinkedIn
Il Tosco l’ha vista così: Bologna - Torino 0-0
Si può analizzare poco di una partita in cui una squadra tiene la palla praticamente sempre e l’altra fa poco per cercare di prendertela: si chiama piano partita, piano tattico.
Ha avuto ragione il Torino?
Se volevano un punto si, ma arrivando da tre bei risultati mi sarei aspettato di più da Baroni: probabilmente i cinque gol che ha rimediato l’anno scorso con la sua Lazio lo hanno segnato.
Allora parlo una volta tanto dei cambi: perché Dallinga fuori e non Odgaard: premetto che la prima mezz’ora dell’olandese è stata tecnicamente buona, anche se da una punta ci si può aspettare più intraprendenza.
Probabilmente lo staff tecnico del Bologna ha pensato che Castro potesse dare quel grado di imprevedibilità e di sana “ignoranza” che il buon Thijs non ha e credo non avrà mai.
Si poteva pensare addirittura alle due punte togliendo Odgaard? Si poteva certamente ma il danese ci ha fatto vedere che solitamente cresce alla distanza e qualche gol dal nulla te lo tira fuori: forse per questi motivi Italiano ha deciso il cambio Dallinga-Castro lasciando dentro Odgaard.
Una parola anche su Dominguez; qui la situazione è un filino più complessa:
la scorsa stagione il giovane argentino arrivò prima del tempo per l’infortunio di Cambiaghi e diventò presto il vice Ndoye in quanto Illing jr. giocava spesso anche a destra, rimpiazzando o ruotando con Orsolini; poi nel girone di ritorno l’inglese venne ceduto e Cambiaghi rientrò solo a marzo con presenze intermittenti lasciando a Dominguez l’onere e l’onore di essere una prima rotazione.
Quest’anno la società ha adottato una strategia diversa decidendo con lo staff per la titolarità di Cambiaghi, mettendo in competizione il giovane argentino con un altro giovane promettente come Rowe: probabilmente questa situazione ha influito sulle aspettative di Dominguez che da prima rotazione certa dell’anno scorso si è ritrovato anche terza scelta, vedendosi scavalcato da un coetaneo nelle scelte delle liste Uefa e a volte (non sempre a dire il vero) anche in campionato.
Ad esempio ieri Rowe l’ha guardata tutta mentre lui una trentina di minuti li ha avuti, purtroppo non sfruttandoli al meglio: insomma, il buon Benji deve rimboccarsi le maniche perché nello sport succede di avere un certo tipo di aspettative personali che, in certi momenti non corrispondono con le ambizioni della società.
Il Bologna ha voluto dotare lo staff tecnico di più alternative perchè con le tante partite ravvicinate davanti ad un infortunio lungo (ad esempio quello di Immobile) si sarebbe passati da una rosa giusta per numero ad una rosa ristretta: semmai da metà gennaio in base alle sorti della Europa League e avendo già concluso l’esperienza in Arabia della Supercoppa si potranno rivedere certe scelte, compresa quella di mandare a giocare il buon Benji in giro per l’Europa o perché no, adattarlo ad altra mansione se per caso uscisse un centrocampista poco utilizzato come Fabbian.
Tosco







