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Difficile essere severi nel giudicare questa sconfitta: il Cagliari, penultimo in classifica, poteva rappresentare una trasferta abbordabile, ma le condizioni in cui si è trovato il Bologna nel dover affrontare la partita, fa si che i giudizi debbano, necessariamente, tener conto della contingenza degli eventi; ed allora possiamo raccontare di un Bologna dignitoso per tutti i novanta minuti, che ha cercato di fare il suo calcio, compatibilmente con la forza atletica che aveva e che gli restava col passare dei minuti.
Le statistiche finali dimostrano come i rossoblu emiliani hanno corso quasi otto chilometri in meno degli avversari (108.986 contro 101.125) e palleggiato con un un’insufficiente 69% di precisione dei passaggi; solitamente questi due valori sono decisamente diversi: il primo viene spesso almeno pareggiato con gli avversari, ed il secondo, di media, è oltre l’82% : correndo poco e palleggiando male, si arriva a lasciare in mano agli avversari il controllo del gioco e, pur battagliando con grande generosità, si rischia come successo ieri sera, di farsi chiudere negli ultimi trenta metri perché mancano lucidità e gambe per uscire col palleggio.
Questo credo il motivo dei tanti lanci lunghi sui due attaccanti: prerogativa certo del Bologna di quest’anno, ma non con l’insistenza con cui si è visto ieri sera.
Non mi soffermerei oltre perché ripeto, non credo giusto rimarcare aspetti di questa proposta calcistica che, pur non piacendomi, non può essere giudicata in contingenze così particolari.
Speriamo di recuperare giocatori e condizione atletica per le prossime partite così da poter avere un’idea più chiara sul resto della stagione: criticare negativamente la prestazione di ieri è puro esercizio pretestuoso.
Tosco