Due difetti condannano la Fortitudo al ko anche in gara 2: venerdì il primo match point per Cremona
La Fortitudo c’è, nonostante diverse difficoltà evidenti. Giustifico la mia introduzione: i biancoblù hanno dato vita, fin che il serbatoio ha retto, ad una partita degna di nota. Se in gara 1 l’autonomia di Bologna è durata 33’, ieri sera l’impressione è che fino all’espulsione di Aradori l’Aquila era sul pezzo. Il parziale definitivo è troppo severo, però poco conta. Cremona vince 87-75 e si porta sul 2-0 nella serie. Venerdì al PalaDozza la Vanoli può già chiudere i conti.
Due sono stati i problemi della Effe: il minimo apporto dalla panchina, 4 punti solamente da Nazzareno Italiano e i soli 4 rimbalzi conquistati in attacco, dall’altra parte la bellezza di 15 carambole offensive concesse agli avversari.
A corollario dei suddetti capisaldi, calza purtroppo a pennello il solito nervosismo quando le cose vanno storte. Tuttavia, per una volta la rabbia è legittimata da qualche fischiata forse non completamente corretta, esempio la dubbia stoppata di Mobio ai danni di Banks. Le proteste condizionano quasi sempre in negativo, la Flats Service ne è consapevole, e anche questa volta la regola viene confermata.
Per analizzare i numeri del secondo atto della semifinale del tabellone Oro è necessario partire dal seguente presupposto: Cremona ha meritato di vincere. A maggior ragione, perchè la squadra del bolognese Demis Cavina ha dovuto fare a meno di Trevor Lacey per quasi metà incontro. I lombardi hanno saputo consolidare il risultato negli ultimi 10’, trovando uno strepitoso Joseph Mobio, autore di 20 punti in 28’ di impiego con un 4/5 dall’arco. In doppia cifra pure Davide Denegri (14), A.J. Pacher (12) e Paul Eboua (11). Per la compagine di coach Matteo Angori, il migliore è Pietro Aradori con 26 punti, nona volta in stagione sopra il ventello, prestazione macchiata leggermente dall’espulsione negli ultimi scampoli della contesa. 17 per Francesco Candussi e per Valerio Cucci, 9 per Adrian Banks. La fisicità dei locali nel primo tempo, subordinata dalla poca brillantezza nel difendere la propria area per gli ospiti, ha fatto la differenza. Nella ripresa la Vanoli, decidendo di prendersi qualche minuto di sosta, grazia l’Aquila, che ne approfitta per pareggiare a quota 52. Tuttavia quando Andrea Pecchia e compagni si svegliano dal mini-letargo per la Flats Service non c’è più storia, nemmeno la carta zona 3-2 è efficace.
Tra due giorni la Fortitudo può riscattarsi riaprendo il discorso qualificazione, ma la voglia di Cremona sarà altrettanto micidiale. Palla due alle 18:00 al Madison di Piazza Azzarita.