
33’ di buona pallacanestro non bastano per conquistare il fortino PalaRadi di Cremona: la Fortitudo alza bandiera bianca in gara 1 83-74.
In doppia cifra per i biancoblù Alessandro Panni (14), Simone Barbante (13) e Valerio Cucci (12). Dall’altra parte A.J. Pacher (24), Trevor Lacey (16) e Davide Denegri (14). Per la coppia americana della Effe, invece, solamente 8 punti; 5 di questi di Adrian Banks, limitato in maniera ottimale dalla difesa lombarda.
La fisicità e l’atletismo dei locali sono prevalsi, specialmente negli ultimi minuti della quarta frazione di gioco. Oltre all’aggressività forsennata, caratteristica che da sempre contraddistingue la compagine del bolognese Demis Cavina, tre aspetti hanno fatto la differenza nel primo atto della semifinale playoff del tabellone Oro: le 14 triple incassate, costante di troppe sconfitte, l’Aquila ha comunque risposto con il 48% dalla lunga distanza, le troppe palle perse (18) e i rimbalzi offensivi concessi, 10.
Attenzione però, non è tutto da buttare, anzi: come ha dichiarato nel post partita coach Matteo Angori, questo gruppo ha dimostrato nel recente passato di saper imparare dai propri errori. L’esempio più evidente è l’aspetto difensivo, che nella serie con la Tramec Cento è stato determinante. Il riassunto di ieri pomeriggio? La fase offensiva della Vanoli ha battuto quella difensiva della Flats Service.
Non bisogna dimenticare che Cremona è la squadra che ha alzato al cielo entrambi i trofei di Serie A2 fin qui messi in palio dalla LNP, Supercoppa e Coppa Italia, e che Bologna ieri è stata in corsa per il trionfo finale per larghi tratti dell’incontro.
La Fortitudo, facendo tesoro delle proprie sbavature, proverà a pareggiare la serie direttamente domani sera, sempre in trasferta, alle 20:45. Venerdì alle 18:00, invece, il teatro del match tornerà ad essere il PalaDozza.