La Virtus batte Cremona e scaccia i brutti pensieri Eurolega. Banchi, ruoti bene?
Le scelte di Luca Banchi. Questo è il tema di discussione principale nell’ultimo periodo, perfino dopo un successo in campionato che significa mantenimento del secondo posto in classifica e -2 dalla vetta.
La Segafredo supera la Vanoli Cremona, trova la seconda vittoria italiana consecutiva e riesce, anche se non nella misura in cui vorrebbe, a scacciare i brutti pensieri legati all’Eurolega, a sole quarantotto ore dalla brutta sconfitta subita contro Baskonia nello scontro diretto per l’ottava posizione nella graduatoria più prestigiosa d’Europa. I bianconeri stringono le maglie della difesa nel secondo tempo e, dopo una pessima prima frazione dal punto di vista del lavoro nella propria metà campo, riescono a mettere la freccia ed a sorpassare gli avversari, grazie, per l’appunto, ad una fase difensiva molto più solida e aggressiva.
Le Vu nere approcciano la gara con lo stesso atteggiamento mostrato contro Pistoia, quello, cioè, di una compagine invischiata all’interno di un percorso continentale così importante da risucchiare qualsiasi tipo di energia, motivo per il quale la formazione emiliana non preme immediatamente sull’acceleratore e si fa trovare impreparata in qualche circostanza; la Vanoli sale di colpi tra la fine del primo e l’inizio del secondo parziale di gioco, sfrutta le grandi doti balistiche da oltre l’arco di Denegri, la capacità di giocare il pick and roll di Golden e l’esuberanza fisica di Eboua. Bologna non riesce a rispondere e rimane attaccata al match esclusivamente grazie all’estro offensivo di uno dei giocatori felsinei di maggior talento, vale a dire Lundberg. I padroni di casa non escono mai dal match, nemmeno nel momento di più grande difficoltà e svoltano la diatriba negli ultimi minuti della terza frazione, quando coach Banchi, molto abile nel leggere gli avversari, inserisce sul parquet Cordinier e Abass contemporaneamente, con lo scopo di raddoppiare abilità difensive ed atletismo del proprio quintetto. Durante il corso dell’ultimo quarto, invece, la coppia chiave è rappresentata da Polonara e Dunston, i quali catturano parecchi rimbalzi, si scambiano il pallone all’interno del pitturato, tagliano verso il canestro e spaziano per tutta la metà campo offensiva, impedendo a Cremona di prendere i giusti riferimenti e svolgere un lavoro di retroguardia corretto.
Volendo guardare il quadro completo, la Virtus si trova, adesso, nel periodo decisivo della propria annata, poiché in campionato è necessario mantenere la seconda posizione e, se possibile, migliorarla, mentre in Eurolega il calendario pone di fronte alla formazione bianconera il primo (e, potenzialmente, ultimo) turno play in contro l’Anadolu Efes di Shane Larkin e compagni; in questa ottica, le rotazioni “asciugate” di Luca Banchi non aiutano, pensando, soprattutto, alla scarsa forma fisica di parecchi componenti del team: Dobric non è stato convocato per l’ultima gara di LBA, Lomasz ha chiuso il proprio match con un “N.e.”, Mascolo ha avuto pochissimo spazio, mentre Dunston ha sorretto tutta la squadra all’interno dell’area per quasi tutto il quarto periodo.
In seguito alla sfida persa contro Baskonia, le critiche nei confronti della guida tecnica virtussina si erano sprecate ed il popolo bolognese non si è risparmiato nei giudizi nemmeno dopo l’ultimo successo: pare evidente come uno degli allenatori più preparati sulla piazza in quanto a studio degli avversari ed ideazione del “game plan” abbia la necessità, al contrario, di crescere tanto nella gestione delle risorse umane a propria disposizione, vale a dire nella scelta relativa alle rotazioni.
Vedremo come si concluderà la stagione della Segafredo, fino a qui, senza dubbio, molto positiva. L’augurio di tutti i tifosi felsinei e di qualche addetto ai lavori è che coach Banchi possa recuperare un po’ di lucidità nel gestire gli ingressi in campo dei suoi giocatori nella maniera migliore e più meritocratica possibile, senza affidarsi sempre ai soliti volti.