Nella notte del Fenerbahce la Virtus si mette il vestito più bello: terzo posto consolidato
La Virtus più bella della stagione, nella notte bolognese più attraente della stagione. La fase iniziale di questa annata sportiva ci ha raccontato di una Segafredo molto positiva, di compagini illustre battute dalla squadra felsinea, tuttavia, considerato il valore dell’avversario ed un palazzetto in visibilio per i ragazzi di Luca Banchi, la notte di ieri è, senza dubbio, da considerare la più magica degli ultimi mesi.
La formazione emiliana si dimostra solida, concreta, sempre concentrata e dura da battere, anche quando in difficoltà. Bologna si compatta attorno alle proprie certezze nei momenti di debolezza e combatte contro il destino, beffardo nel togliere al coach bianconero validi interpreti di calibro internazionale: out Cordinier, Mickey e Polonara, ma la Vu nera non si lascia intimidire e porta a casa i due punti.
Partono meglio i gialloblù di Istanbul, forti della loro esperienza nella massima competizione europea e di una fisicità schiacciante, soprattutto nei pressi delle plance; la Segafredo segue, anzi, insegue gli ospiti, rimanendo, però, molto vicina nel punteggio e non deragliando mai. Nei primi minuti dell’incontro, i padroni di casa non riescono a fare la giusta pressione sul perimetro, lasciando attaccare la formazione anatolica nei primi secondi dell’azione e concedendo troppe transizioni, terminate, nella maggior parte dei casi, con il pallone recapitato nei pressi del ferro a Motley, il quale non ha mai sbagliato alla conclusione.
Coach Banchi chiama timeout, parla con la squadra, chiede un atteggiamento diverso e la partita cambia completamente: la difesa più dura e maschia sugli esterni avversari obbliga questi ultimi ad arrivare al tiro alla fine dei ventiquattro secondi utili per il loro attacco, la Virtus ha tutto il tempo per affollare l’area (reale obbiettivo dello staff tecnico felsineo), accoppiarsi nella maniera corretta e chiudere ogni via verso il canestro. Il Fenerbahce vede, quindi, calare vertiginosamente le proprie percentuali dalla media e ravvicinata distanza, mentre da oltre l’arco non riesce a sbloccarsi quasi mai, complice la pessima prestazione da parte di Wilbekin.
La fase offensiva delle Vu nere riparte da un’importante tripla di Daniel Hackett, forse il migliore dei suoi, e, da quel momento in avanti, non si arresta mai, venendo caratterizzata da tanti passaggi sul perimetro, altrettanti “alto-basso” tra arco dei tre punti ed area e da una marea di tagli verso il canestro, serviti con i tempi giusti dai principali costruttori di gioco virtussini. In questa ottica, è ottima la prestazione di Dobric, così come lo sono quelle di Lundberg e Smith, meno appariscente nella metà campo avversaria, ma molto utile in difesa ed applicato per non uscire dai dettami tattici imposti dal proprio coach.
Devontae Cacok, Bryant Dunston e Tornike Shengelia, inoltre, si rendono protagonisti di una prova quasi inaspettata da parte del background di casa, viste le assenze di Polonara e Mickey e la qualità dei lunghi avversari: il numero 15, in particolare, dopo una fase iniziale di sofferenza in accoppiamento con Motley, capisce come aggirare il numero 0 gialloblù, scippandolo del pallone in alcune occasioni e reggendo l’urto sul tentativo di avvicinarsi alle plance dell’avversario, mentre nella metà campo offensiva riesce ad incidere come mai, anche in questo caso potendo contare su una mobilità invidiabile.
La Segafredo batte il Fenerbahce, raggiunge il Panathinaikos a quota 12 punti e mantiene il gradino più basso del podio nella massima graduatoria continentale.
Nella notte più spettacolare, ecco la Virtus più bella.