Il Bologna espugna l’Olimpico in una notte da sogno, Roma ko per 1-3
Tre comete rossoblu illuminano la notte capitolina e fanno sognare la città delle Due Torri. Il Bologna espugna l’Olimpico giocando una partita pressoché perfetta, si regala il +8 in classifica sul sesto posto e cominciare ad accarezzare il cielo con un dito, vedendo sempre più vicino il traguardo Champions League.
Di fronte a uno stadio gremito, contro la lanciatissima Roma di De Rossi, i ragazzi di Thiago Motta, soffrono, subendo anche la qualità degli avversari, ma alla fine vincono con un convincente 1-3 la sfida per il quarto posto, allungando in maniera importante proprio sui giallorossi. El Azzouzi e Zirkzee lanciano i felsinei nel primo tempo, Azmoun illude i padroni di casa nella ripresa, prima della rete di Saelemaekers a chiudere i conti.
È un capolavoro, quello realizzato dal tecnico italo-brasiliano, che comincia già dalle scelte dell’undici titolare. Si è parlato tanto di chi avrebbe preso il posto di Ferguson e a sorpresa c’è El Azzouzi a completare il reparto mediano con Aebischer e Freuler, mentre Calafiori torna nel suo ruolo naturale in basso a sinistra e Ndoye sostituisce Orsolini in alto a destra. Tutte scelte chiave nella costruzione del primo gol: Ndoye si guadagna la punizione, con annesso cartellino a Angeliño, da cui nasce l’azione. A sinistra Calafiori si sovrappone a Saelemaekers e crossa in area dove ad attendere il pallone c’è il mediano ex Saint-Gilloise, il quale si coordina e in rovesciata deposita in porta dopo aver dato un bacio al palo.
La rete felsinea punisce i due errori precedenti di El Shaarawy e Paredes e mette in discesa il match per gli emiliani. Alla Roma infatti non riesce la reazione d’orgoglio, il palleggio giallorosso non riesce a imporsi e i felsinei quando ripartono sanno fare male. I padroni di casa infatti collezionano cartellini gialli, senza però riuscire a mettere sabbia negli ingranaggi dei rossoblu. Così il Bologna acquisisce sempre più fiducia e tranquillità, arrivando poi a piazzare il raddoppio proprio sull’ultima occasione della prima frazione. Questa volta è Zirkzee ad accettare il pallone offerto di petto da El Azzouzi e con uno slalom dei suoi a superare prima i difensori per poi calciare alle spalle di Svilar. L’estremo difensore tocca, ma Angeliño arriva troppo tardi per salvare, perché il pallone ha già varcato la linea di porta.
L’avvio di ripresa sorride ai padroni di casa e i cambi di De Rossi sembrano essere la chiave del successo capitolino. Appena entrato infatti Azmoun illude i giallorossi di poter agguantare il pareggio realizzando dopo due ottime respinte di Skorupski, ma è solo un abbaglio. Ci mette meno di 10 minuti infatti il Bologna a ristabilire le distanze. Dybala scivola, aprendo il contropiede felsineo, che in due passaggi mette Salemaekers solo davanti a Svilar, e il belga, di fronte alla squadra di Totti, punisce i giallorossi con un dolce cucchiaio a mettere il definitivo sigillo sull’1-3 dell’Olimpico. Con il doppio gol di margine infatti i rossoblu gestiscono con qualche brivido, ma senza mai dare l’impressione di poter subire la rimonta fino al triplice fischio finale, espugnando con merito la fortezza giallorossa.
Thiago Motta vince la sfida a scacchi con De Rossi, puntando su una maggiore intensità in mediana in fase di contenimento data proprio da El Azzouzi, mentre Ndoye è bravissimo a dare profondità e rapidità in fase d’attacco. La vittoria ospite è totale, non solo i dettagli tattici sorridono al Bologna, ma i felsinei mettono in campo maggiore voglia, convinzione, giocando con meno nervosismo rispetto ai rivai. I rossoblu vincono la maggior parte dei duelli individuali e puntano molto su raddoppi repentini per soffocare le principali bocche da fuoco avversarie. Dybala viene incatenato nella retroguardia emiliana, mentre Abraham è troppo isolato per poter incidere. La scheggia impazzita Azmoun prova a far saltare il banco, ma non ottiene nulla più di qualche piccola fiammata.
Nonostante il vantaggio arrivato al quarto d’ora infatti, i dati dell’incontro non raccontano un assolo romanista a caccia del pareggio, ma una sfida equilibrata, dove i felsinei hanno risposto colpo su colpo ai padroni di casa. Gli emiliani infatti tengono il pallone per il 47% del tempo realizzando 400 passaggi con l’85% di precisione, mentre i padroni di casa nel restante 53% del tempo realizzano 450 fraseggi con un tasso di conversione dell’88%.
Dopo due sfide dove il Bologna ha sbattuto contro i portieri, i felsinei si riscoprono cinici sottoporti e sui loro 11 tiri, solo i 3 gol sono conclusioni nello specchio, a cui si può anche aggiungere la traversa di Saelemaekers, mentre i capitolini ci provano di più con 14 conclusioni di cui 5 nella porta di Skorupski. Anche la qualità di questi tentativi sorride alla Roma con 1,83 xG, contro gli 1,26 xG dei rossoblu. Altri numeri dell’incontro vedono i ragazzi di Thiago Motta correre di più (97 km contro 95 km) e perdere meno palloni (10 contro 12). I bolognesi sono più fallosi (12 falli commessi contro 8), ma meno irruenti, guadagnando solo 2 cartellini gialli contro i 5 dei padroni di casa.
Una vittoria insomma costruita sullo spirito di gruppo, l’organizzazione in campo e la maggiore energia mentale. Una sfida vinta grazie ai dettagli e che rilancia ancora di più le ambizioni continentali dei rossoblu. La festa dei giocatori all’Olimpico e l’accoglienza trionfale a Casteldebole sanno tanto di preludio per il finale di stagione. Le sirene sul futuro non stanno ostacolando il percorso di Thiago Motta con il Bologna e ora la Champions League è un sogno lontano appena 10 punti, escludendo i risultati delle rivali. Le stelle della massima competizione continentale non sono mai state così vicine.