Poker rossoblu al Lecce, il Bologna continua a volare e a sognare
Alla vigilia si poteva definire questa sfida una sorta di esame di maturità e i rossoblu hanno superato alla grande il test posto dai giallorossi. Il Bologna supera il Lecce con un entusiasmante 4-0 mandando in visibilio un Dall’Ara ancora una volta vestito a festa per festeggiare una squadra che forse il mondo non conosce ancora, ma certamente fa tremare anche i giganti del calcio italiano.
Per la sfida contro il Lecce, Thiago Motta schiera un vero e proprio 4-1-4-1, con Freuler vertice basso davanti alla difesa, mentre Fabbian e Ferguson agiscono sulla linea di Orsolini e Salemaekers alle spalle di Zirkzee. Rotazioni obbligate invece per D’Aversa che schiera il suo 4-3-3 con Kristovic sostenuto da Almqvist e Banda, mentre è Venuti a sostituire lo squalificato Gendrey sulla fascia destra della retroguardia salentina.
I ragazzi di Thiago Motta ci mettono poco per sbloccarla trovando la rete del vantaggio con un difensore a strappare le luci della ribalta ai colleghi d’attacco in zona gol. Sugli sviluppi da calcio d’angolo infatti Beukema si trasforma in rapace da area di rigore e trasforma in gol il tiro di Zirkzee, sul cross affilato di Orsolini, respinto da Vicario. Prima rete in Serie A per l’olandese, seconda con la maglia del Bologna, dopo aver segnato in modo simile in Coppa Italia contro l’Inter.
La rete del vantaggio non è però un episodio isolato del primo tempo emiliano. Il palleggio del Bologna è a tratti ipnotico. Calafiori in fase di costruzione sale sempre sulla linea dei centrocampisti per fornire un secondo appoggio ai compagni, mentre Fabbian a destra e Ferguson a sinistra si alternano spesso con i rispettivi esterni d’attacco, per togliere punti di riferimento alla squadra avversaria. Questo porta spesso Orsolini dentro al campo, creando le condizioni ideali per l’uno contro uno del numero 7 emiliano.
La rete del ragazzo ascolano però è tutta farina del sacco di “Orsonaldo”: sull’azione prolungata al limite dell’area del Bologna, la prima imbucata per Fabbian viene respinta, ma nell’occasione Posch è bravo a servire nuovamente dentro il pallone su Orsolini. Il numero 7 dribbla sul suo destro e contro ogni previsione calcia anche in porta con il piede debole, infilando il pallone sotto le gambe di Falcone e in fondo al sacco per il raddoppio dei rossoblu, che trasforma lo stadio in una vera e propria bolgia.
Il secondo gol mette alle corde la squadra di D’Aversa, che dopo aver avuto un paio di occasioni sugli errori in fase di palleggio da parte dei rossoblu, non riuscirà più ad impensierire Skorupski e la sua linea arretrata. I numeri del primo tempo danno una dimensione eccezionale alla manovra del Bologna: 72% del possesso palla, costringendo gli avversari ad appena il 67% di precisione nei passaggi, per una squadra dominante in ogni aspetto del gioco.
Una superiorità che i felsinei confermano anche nei secondi quarantacinque minuti, riuscendo persino nell’intento di arrotondare il punteggio, lasciando solo le briciole ai salentini. Già al 48’ infatti arriva il tris bolognese, con il lancio di Kristiansen che libera Calafiori. Il numero 33 si fa oltre trena metri di campo palla al piede prima di scaricare in area per Fabbian: velo del centrocampista per l’inserimento alle sue spalle di Orsolini, che con il mancino la mette sotto l’incrocio sul palo lontano.
Sul triplo vantaggio emiliano, la partita si culla fino al fischio finale, con un paio di colpi di scena però lungo la strada. Prima l’infortunio di Calafiori al ginocchio destro (non quello infortunatosi anni fa), con il giocatore costretto ad alzare bandiera bianca e lasciare i compagni senza un uomo negli ultimi dieci minuti, viste le sostituzioni esaurite qualche istante prima da Motta. Solo uno spavento, che però regala al Lecce l’illusione di poter accorciare il risultato, mostrando il fianco a Jens Odgaard. Già, perché il danese, ultimo arrivato a Casteldebole, approfitta dell’errore in palleggio di Baschirotto e indisturbato si invola verso la porta di Falcone, finendo con il gonfiare la rete una volta a tu per tu con l’estremo difensore. Poker bolognese servito, gol al debutto per lo scandinavo e tre punti in cassaforte per i rossoblu.
Il Bologna si prende così la rivincita per il pareggio last minute patito al Via del Mare e torna al quinto posto a -3 dall’Atalanta. Due successi su due in questa serie di partite casalinghe: lo slancio perfetto per avvicinarsi allo scontro diretto con la Fiorentina in programma a San Valentino, mercoledì sera sempre al Dall’Ara.
I numeri della sfida raccontano di un dominio in lungo e in largo, tutto a tinte rossoblu. Solo la voce dei falli commessi (9-11) vede avanti i salentini, per il resto è un monologo felsineo, così come testimoniato dal 4-0 finale. Il Bologna mantiene il possesso per il 65% del tempo totale, realizzando ben 542 passaggi, mentre i salentini si fermano a 254 palleggi completati (76% di precisione) con il pallone tra i piedi per il 35% del tempo totale.
Non solo però il possesso, anche in zona gol il Bologna si dimostra superiore ai giallorossi salentini. Gli emiliani infatti combinano per 16 tiri, di cui 6 nello specchio, mentre il Lecce si ferma a 14 di cui solo 3 a impensierire Skorupski. Salta però all’occhio il dato degli expected goals, con i ragazzi di Motta bravissimi a capitalizzare ogni grande occasione, costruendo 1,78 xG, mentre gli ospiti si fermano a 1,11 xG.