Passiamo alle squadre che occupano posizioni ad oggi di rincalzo.
Il Torino è la prova provata che quando si passano un paio di stagioni deludenti con organici di tutto rispetto, il problema non sono i calciatori ma l’ambiente.
Quello granata è in eterna fibrillazione, vive di campionati in cui vorrebbe ma non può e avendo un vero fenomeno a livello realizzativo in attacco come Belotti ti fa credere di essere da Europa ed invece ti barcameni in tornei mediocri.
La linea Giampaolo non ha ancora partorito i frutti sperati ma il materiale per fare un buon campionato ci sono senza per questo parlare di Europa League che mi sembra fuori portata.
La Fiorentina è stata la prima ad aver sostituito il mister rispolverando l’ex Prandelli per non so bene cosa fare: forse per (ri)lanciare vecchi draghi come Ribery, Callejon, Caceres e Bonaventura insieme ad un manipolo di belle speranze come Vlahovic, Cutrone Kouame e Castrovilli?
Se gli riesce può anche tentare di scalare la classifica, sennò sarà l’ennesimo allenatore da sacrificare sull’altare di un progetto, quello di Commisso, che non riesco ancora a decifrare.
La Samp, nostro prossimo avversario, al contrario mi sembra aver imboccato una strada almeno logica: rosa ed allenatore perseguono la via della solidità, dell’avere una classifica tranquilla per sopravvivere in attesa di un acquirente che possa dare un vero obiettivo ai blucerchiati dopo le smargiassate del viperetta.
Il Cagliari di Giulini a me sembra molto “chiacchiere e distintivo”: obiettivi dichiarati alti ma resa mediocre.
Dipenderà molto dall’allenatore che hanno scelto: Di Francesco deve ritrovare alcune certezze smarrite nel bailamme romano e nella scelta folle di sporcarsi il karma alla Sampdoria la scorsa stagione.
Il mister che a Sassuolo ha dato il via al bel ciclo dei neroverdi non c’è più, sarebbe bello ritrovarlo perché potrebbe dare più di qualcosa al nostro calcio.
Il Parma ha fatto un vero ribaltone: cambio di proprietà, cambio di DS e della guida tecnica, insomma tutto nuovo e squadra modesta consegnata però ad un allenatore interessante, quel Liverani che non è riuscito a salvare il Lecce (sarebbe stato un miracolo) e che proverà a salvare questo Parma, che ad oggi ha un progetto tecnico che non si intravede ( è molto presto per chi ha cambiato tutto ).
L’Udinese sta vivendo dentro una contraddizione: gioca meglio della scorsa stagione ( ci voleva poco direte…) ma non ottiene risultati.
Nelle macro statistiche è in totale contraddizione: dovrebbe avere almeno una decina di punti mentre si sta ingolfando in un fondo classifica pericolosamente immeritato, ma i Pozzo hanno esperienza da vendere e sapranno regolarsi di conseguenza, anche se da almeno tre stagioni la salvezza con relativi scambi di calciatori con il mercato inglese sembra la sola ragione d’essere.
Infine il Genoa, stravolta dal ds Fagiano in estate con cambio tecnico incorporato ma per ora soliti modestissimi risultati: Maran da normalizzatore quale è deve ancora trovare la quadra di una rosa messa in piedi in fretta e furia.
Credo che se ne avrà il tempo ce la farà ma con Preziosi le sorprese sono dietro l’angolo.
Deve poi solo salvare la buccia, altro non mi sembra alla portata del vecchio grifone.
Delle neo promosse quella più in palla sembrerebbe lo Spezia che vive di un assetto tattico chiaro, idee di gioco interessanti e una condizione fisica invidiabile ma non credo durerà a lungo perché il gap tecnico è poco colmabile alla lunga, così come il Crotone che ha linee di gioco dignitosissime ma una rosa che farebbe fatica a vincere la serie B di quest’anno.
Infine il Benevento, già peggior difesa del campionato, gioca un calcio speculare e nonostante Filippo Inzaghi abbia stravinto la scorsa cadetteria è tornato in serie A con le stesse idee di due stagioni orsono alla guida del
Bologna: una delusione totale.
Ha fatto 6 punti solo di pura fortuna contro il Bologna e a Genova contro la Sampdoria.
Se una delle neo promosse si salverà sarà un vero miracolo sportivo, perché le loro rose sono al limite del presentabile per la serie A a meno di improbabili ribaltoni a Gennaio.
Tosco