Il pre-partita di Salernitana-Bologna: debutto tra Inzaghi e Motta
Allo stadio Arechi di Salerno il Bologna si appresta a sfatare il doppio tabù: vincere la prima gara stagionale in trasferta e portare a casa i tre punti in uno stadio in cui i rossoblù non hanno mai trionfato. Quattro, infatti, i precedenti in terra campana, con due pareggi e due sconfitte a fronte dei nove gol complessivi incassati da parte dei felsinei.
L’allenatore italo-brasiliano, protagonista nell’immediato dopo gara di Lecce con qualche dichiarazione eccentrica e al di sopra delle righe, non è voluto tornare sull’argomento durante la conferenza stampa anticipatoria, sottolineando invece, come suo solito, l’importanza della prossima gara. Motta contro Inzaghi, per la prima volta nella massima serie.
Entrambi imbattuti contro la compagine avversaria: il tecnico oriundo contro i granata ha rimediato una vittoria e due pareggi. Pareggio e vittoria anche per il tecnico italiano, proprio ex rossoblù. In lotta per un posto in Europa (parola da non pronunciare nello spogliatoio) gli ospiti, fanalino di coda i campani, Cenerentola del campionato a quota 8 punti in 14 giornate. I padroni di casa, però, prima del netto e perentorio tre a zero di Firenze, il weekend precedente avevano aperto il weekend con un successo, il primo in campionato, contro i biancocelesti di Maurizio Sarri, dopo esser andati in svantaggio nella prima frazione.
Granata in cerca del doppio successo consecutivo casalingo per provare a dare uno scossone ad un campionato fin qui anemico, sebbene la rosa non sia stata costruita nel migliore dei modi, ma non più di tanto inferiore a squadre come Lecce, Verona, Cagliari, Genova e Frosinone. Scossone smosso già in settimana dal direttore sportivo della Salernitana, Morgan De Sanctis, il quale ha alzato la voce additandosi le colpe per aver trattenuto l’ex tecnico, Paulo Sousa, e l’attuale centravanti senegalese, Boulaye Dia, dopo le loro richieste di cessione.
Lo stesso Dia, dopo un avvio di stagione ai margini dei compagni, è tornato a diventare una pedina fondamentale nello scacchiere di Filippo Inzaghi, nonostante le due ultime panchine consecutive. La salvezza passa anche e soprattutto dalle sue reti (già 4 in 10 gare) e già quest’oggi vorrà dire la sua per sorprendere una delle retroguardie meno perforate della Serie A. Undici i gol incassati dai ragazzi di Thiago Motta, con una disparità di sette a quattro nei due tempi di gioco.
Chi soffre maggiormente nelle battute iniziali e finali dell’intero arco dei 90 minuti è proprio la Salernitana. Dei 28 gol incassati, 15 sono arrivati tra il primo e l’ultimo quarto d’ora. Se da una parte la via della rete sarà difficoltosa per meriti altrui, l’altra faccia della medaglia vede un mediocre apporto in fase gol dovuto all’inefficienza degli esterni che, orfani di Orsolini e Karlsson, vedrà scendere dal 1’ nuovamente Ndoye e presumibilmente Saelemaekers, in vantaggio sul Lykogiannis.
Vista l’inferiorità sul versante alto e l’abbondanza di terzini di ruolo sull’out di sinistra, il greco è stato proposto alto durante le sedute settimanali, per dare un’alternativa in più al belga, ex rossonero, sempre più in palla. Tiene banco il posizionamento sul rettangolo verde di Riccardo Calafiori. Il discorso è pressoché sempre il seguente: in caso di dirottamento a sinistra al posto di Kristiansen, la coppia centrale verterà su Beukema-Lucumì, viceversa dovrà vedersela con gli stessi due per una maglia da titolare. A presidiare le zone mediali del centrocampo dovrebbe tornare Freuler a discapito di Fabbian, con Aebischer e Ferguson a completamento del reparto.
Davanti largo a Zirkzee, subentrato nella ripresa a Lecce, smistando palloni e allargando la difesa salentina, dando modo a Ndoye di potersi inserire. Chiave tattica in grado di poter disarmare la linea difensiva della Salernitana, per regalare gioia e successo ai circa trecento supporters rossoblù arrivati per assistere alla prima vittoria fuoricasa in campionato.