
Bologna fa l'impresa e batte 2-1 il Borussia Dortmund per il primo successo in Champions League
C’era elettricità nell’aria per una partita che chiudeva il sipario sul Dall’Ara per questa stagione europea. Di fronte c’era una gigante del calcio europeo, finalista lo scorso anno e lanciata a caccia di punti per gli ottavi di finale. Sembrava tutto apparecchiato per una sconfitta, anche preventivabile, dei rossoblù e invece i ragazzi di Vincenzo Italiano hanno compiuto l’impresa. Il Bologna ribalta il Borussia Dortmund per 2-1, riuscendo a capovolgere lo svantaggio iniziale e regalandosi la prima vittoria della loro Champions League.
Gli ospiti passano in vantaggio nel primo quarto d’ora grazie a un rigore quanto mai dubbio fischiato dall’arbitro Serdar Gözübüyük, ma i felsinei non si scompongono. La reazione è quella tipica di una grande squadra e dopo tanti minuti di tentativi, i rossoblù la ribaltano in un minuto. Prima Dallinga approfitta del cross di Odgaard e realizza da pochi passi; poi non gli riesce il bis su un’azione identica, ma sulla ribattuta arriva Iling Jr. a firmare il gol del definitivo 2-1. Il successo non basta a evitare l’eliminazione aritmetica dalla competizione, ma questo non rovina la festa di uno stadio inebriato da una partita vinta stupendamente.
Per l’ultima casalinga in questa Champions, Italiano mantiene fede alla parola data in conferenza stampa, schierando la miglior formazione possibile. Davanti a Skorupski la coppia di centrali è composta da Beukema e Lucumí, mentre sulle fasce corrono Holm a destra e Lykogiannis a sinistra. Pobega e Freuler i due mediani, con Orsolini, Ferguson e Ndoye alle spalle di Castro. Dall’altra parte invece Şahin riparte dalla linea a tre e da una formazione molto spregiudicata con Gittens e Duranville sulle corsie, mentre Reyna e Beier sostengono in avanti Guirassy.
Parte forte il Bologna, fin da subito padrone del campo con un palleggio efficace e un Orsolini molto ispirato, fin da subito dominante nell’uno contro uno con Ryerson. La fortuna non assiste però i felsinei, che al primo calcio d’angolo concesso, si vedono assegnato un rigore molto dubbio a sfavore per la trattenuta leggera di Holm su Anton. Decisione irreversibile dal Var, dal dischetto Guirassy strappa il pallone a Reyna e calcia con il cucchiaio. Skorupski si accorge del tocco sotto e prova a recuperare al suo tuffo: tocca il pallone ma non basta: Dortmund avanti dopo 15’.
Un grande peccato perché i rossoblù stavano mettendo sotto grande pressione i tedeschi. La partita però non cambia il copione nonostante la rete subita. In maniera simile alla partita contro il Monza, il Bologna non si scompone e continua a seguire il proprio piano gara. Pressione alta e tanti uno contro uno che a poco a poco vedono gli emiliani mettere le mani sulla partita. Orsolini è in una serata di grazia e vedere le sue lacrime, quando è costretto a uscire dal campo per un problema a una coscia è davvero straziante. Lo sostituisce Iling Jr. di fronte a un tifo sconsolato. La Dea bendata sembra aver voltato le spalle al Bologna.
I rossoblù mantengono però premuto il piede sull’acceleratore e chiudono il primo tempo nella metà campo avversaria. Nella ripresa entra Odgaard per Freuler e i felsinei diventano più spregiudicati. L’errore che compiono gli ospiti è quello di concedere sempre più campo ai felsinei in fase offensiva, perdendo unità tra i reparti e isolandosi troppo spesso nell’uno contro uno, quando non perdono del tutto il proprio uomo.
Si arriva così al 70’, con un Bologna sempre più in crescita, che trova la svolta definitiva dopo gli ingressi anche di Dallinga e Casale per Castro e Lucumí. L’uomo chiave è Odgaard, perché è lui che dal centro taglia sull’esterno, aprendo in due la linea difensiva dei tedeschi. Questo succede proprio in occasione di entrambi i gol. Sul pareggio è illuminante il lancio di Lykogiannis per il movimento del danese, il quale serve a rimorchio per Dallinga e il centravanti olandese si toglie la soddisfazione del gol in Champions League. Il minuto successivo azione dalla dinamica identica: altro lancio del greco, questa volta raccolto dall’olandese stesso, dopo il tocco di un difensore: bravo e fortunato sul primo tiro Kobel, non può nulla sul tap-in vincente di Iling Jr.
Il finale è un’attesa febbrile del triplice fischio del direttore di gara, il quale arriva dopo 5 minuti di recupero. In un minuto il Bologna compie l’impresa e ribalta la finalista dello scorso anno, togliendosi la soddisfazione della prima vittoria in Champions League. Il merito è difficile attribuirlo a un giocatore solo. È la tenacia della squadra e la forza di credere nella propria idea di calcio a issare i rossoblù sopra i gialloneri. La scarsa unità del Borussia è stata messa di fronte invece alla forza del gruppo rossoblù, in quello che probabilmente è stato l’ultimo capitolo di Şahin sulla panchina tedesca.
Il Bologna si è rivelato più forte di un avversario più blasonato e di una direzione arbitrale rivedibile. Gözübüyük prima assegna un penalty dubbio agli ospiti, salvo poi negarlo in un’azione simile ai felsinei, il tutto in una direzione molto poco consistente in termini di metro giudicante. Non solo questo, i felsinei battono anche la sfortuna, con l’infortunio a colpire il giocatore migliore nella sua serata di grazia. Nonostante questo però i tre punti sono arrivati e anche se non sono stati sufficienti per tenere aperto il discorso qualificazione, il sipario sul Dall’Ara è stato calato al termine di una notte d’applausi.
I numeri della gara ribadiscono ancora una volta tutto il bene fatto dal Bologna nella sfida. Dal possesso al numero di occasioni, passando per la precisione di gioco e l’intensità difensiva, tutti i dati ribadiscono il successo bolognese. I felsinei palleggiano per il 53% del tempo, completando 315 fraseggi su 387 (82% precisione), mentre gli ospiti si fermano a 266 passaggi completati su 345 (77% di precisione) nel restante 47% del tempo.
Sulla carta il palleggio vede una sfida equilibrata, ma in termini di occasioni da gol è stato un vero e proprio dominio a tinte rossoblù. Parliamo di 17 tiri a 3 per il Bologna, 6 tentativi nello specchio contro 1 solo. Numeri altisonanti che vedono giustificare perfettamente il risultato finale con 2,02 xG costruiti per gli emiliani, mentre i tedeschi si fermano a quota 0,99 xG. Se a questi numeri si aggiungono le 42 palle recuperate dal Bologna, contro le 28 dei gialloneri, si ha il quadro completo di una notte da sogno.