C’era una volta il MadeinBO
Rivedi la puntata di C’era una volta il MadeinBO
Canale 88 DTT
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Un Bologna agonizzante lancia segnali inquietanti solo in sala stampa attraverso le solite parole di Mihajlovic, il quale non si considera responsabile dello scempio visto nei primi 45 minuti.
Questa è la cronaca di un pomeriggio che mai mi sarei aspettato di vedere: una squadra che tracolla sotto ogni punto di vista, motivazionale, fisico, tattico e tecnico ed il suo allenatore che l’ abbandona.
Una débâcle al Dall’Ara per i rossoblù, che fin dai primi minuti del primo tempo subiscono una Roma troppo arrembante e in grado di sfruttare al meglio i problemi difensivi dei padroni di casa. Tante novità per Mihajlovic che schiera il giovane Ravaglia in porta, lancia Mbaye al posto del febbricitante Hickey e conferma Poli in mezzo al campo al posto di Schouten, indisponibile per un affaticamento muscolare.
La premessa è d’obbligo: quando il divario in campo è così ampio tutte le riflessioni, compreso la mia, lasciano il tempo che trovano.
I buonisti e i giustificazionisti potranno sostenere che queste non sono le partite che contano, i colpevolisti di contro, potranno sostenere qualsiasi cosa, perché tanto ormai “vale tutto”.
Dopo due vittorie consecutive in campionato, arriva la sesta sconfitta stagionale per il Bologna. A San Siro i rossoblù si devono arrendere all’Inter di Antonio Conte. Dopo il trambusto della vigilia, Sinisa Mihajlovic stupisce quasi tutti e schiera i rossoblù con un 3-5-2, che 3-5-2 poi non è, vista la posizione di Soriano, posizionato più sulla destra, formando così un più realistico 3-4-3.
I nerazzurri si sono ritrovati dopo un inizio ad intermittenza e lo hanno fatto rispolverando antiche certezze: baricentro più basso, palleggio lasciato agli avversari nel caso, 3 5 2 basico ma funzionale visto la qualità degli interpreti e profondità per gli attaccanti che in campo lungo sono tra i meglio assortiti al mondo.
Dopo aver esplorato le diverse possibili visioni della città in Right to the City (2018), la nozione di sradicamento/radicamento attraverso uno sguardo tutto femminile in HOME (2019) e il confine tra arte e attivismo, riflettendo sulle pratiche performative che istituiscono forme di resistenze nello spazio pubblico, nella Summer School Internazionale Performing Resistance (2020), il festival Atlas of Transitions Biennale giunge alla sua quarta e ultima edizione con il titolo We The People, dal 2 al 7 dicembre 2020 a Bologna.