I rossoblu a Verona in cerca del successo per attaccarsi subito al trenino di testa
Al Bologna non basta il bel gioco, il Milan vince 0-2 al Dall’Ara
Canale 88 DTT
Al Bologna non basta il bel gioco, il Milan vince 0-2 al Dall’Ara
Un anno è trascorso dall‘arrivo rumoroso di thiagomotta (tuttattaccato, come paolorossi, come luciodalla: chissà poi perché alcuni nomi e cognomi vengono sempre scanditi tuttattaccati): rumoroso perché una parte dell’Italia perbenista (con gli altri) e moralista (sempre con gli altri) gridò allo scandalo, perché nessuno poteva sostituire il (purtroppo) malato Sinisa Mihajlovic.
Partì una ignobile gazzarra mediatica che, fortunatamente, si è dissolta nel nulla, come il nulla sono “ i social “: una cloaca che produce solo miasmi spazzati via dalla ventata d’aria fresca portata da thiagomotta.
Al Bologna non basta il bel gioco, il Milan vince 0-2 al Dall’Ara
Terza partita del nuovo campionato ma prima contro una squadra che tatticamente ha obbligato il Bologna ad un piano completamente diverso dalle due precedenti: se contro Milan e Juve le squadre si sono affrontate uomo contro uomo almeno nelle iniziali prese nel gioco di posizione, contro il Cagliari Motta è stato obbligato ad una gara controllata nel ritmo e nel palleggio per scardinare l’assetto difensivo senza consentire agli avversari facili ripartenze.
Il Bologna torna al Dall’Ara a distanza di poco meno di 14 giorni dalla gara con il Milan, ma questa gara ha un sapore diverso. Ancora in piena fase di costruzione della rosa e di fronte ad una squadra nettamente superiore per tasso qualitativo, il Bologna ha convinto nel limite del possibile senza raccogliere nulla.
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Il piano partita studiato da Motta stavolta è stato pressoché perfetto: esterni offensivi tenuti larghi per dare ampiezza e condizionare i centrali difensivi avversari Danilo e Alex Sandro così da non farli entrare troppo spesso nella nostra metà campo per creare superiorità, schermatura in prima battuta su Bremer da parte di Zirkzee che poi rientrava per fare densità; riferimenti in mediana che vedevano Moro sul più mobile Fagioli, Aebischer sul più verticale Rabiot e Ferguson su Locatelli ad attaccarlo e toglierli ossigeno; esterni contro esterni, con Posch che ha molto limitato Cambiaso (mai visto dentro al campo) e Weah ben controllato da un attento Lykogiannis; infine Beukema e Lucumi sempre attenti su Chiesa, non facendolo mai entrare in ritmo in zona tiro e su Vlahovic (tranne nell’ occasione del gol del pareggio, ma in quel caso l’errore è a monte).
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Col senno di poi il piano tattico di Thiago Motta non è stato perfetto: al via, i suoi ragazzi sono stati dirottati in un pressing alto, uomo contro uomo che, se giusto concettualmente è apparso errato nella distribuzione dei compiti: vediamo perché.