Ultimo rettilineo prima delle curve finali

Dopo la sosta ecco che si riparte in quarta con gli appuntamenti per la formazione felsinea, trascinata dall’entusiasmo e dal fervore di una piazza che si diverte vedendo giocare i propri beniamini. Anche in quelle sfide riservate agli “ambiziosi” il Bologna ha portato a casa il massimo del bottino, costringendo a fare di necessità virtù. È bastata la magia di Riccardo Orsolini, con sguardo dritto in telecamera e solito “toc- toc” come messaggio rivolto a chi si starà mangiando le mani; poi è subentrata la sofferenza e la mancata concentrazione che per poco non costano due punti cari in vista della rincorsa Champions.

Un passaggio del turno (quasi) in cassaforte

Dopo la sosta ecco che si riparte in quarta con gli appuntamenti per la formazione felsinea, trascinata dall’entusiasmo e dal fervore di una piazza che si diverte vedendo giocare i propri beniamini. Anche in quelle sfide riservate agli “ambiziosi” il Bologna ha portato a casa il massimo del bottino, costringendo a fare di necessità virtù. È bastata la magia di Riccardo Orsolini, con sguardo dritto in telecamera e solito “toc- toc” come messaggio rivolto a chi si starà mangiando le mani; poi è subentrata la sofferenza e la mancata concentrazione che per poco non costano due punti cari in vista della rincorsa Champions.

tosco l'ha vista cosi: BOLOGNA JUVENTUS 1-1

Il Tosco l’ha vista così: BOLOGNA INTER 1-0

“Chi vince fa festa, chi perde protesta”.
Partiamo dalla fine perché le proteste dei calciatori dell’Inter sono lo specchio di chi perdendo, non se ne fa una ragione, e deve accusare l’arbitro di turno: ma davvero per una rimessa battuta più avanti che ha portato poi ad un’altra rimessa laterale battuta a difesa schierata e sulla quale la difesa stessa commette un errore enorme si può protestare così a lungo?

Punti dentro l’uovo!

Dopo la sosta ecco che si riparte in quarta con gli appuntamenti per la formazione felsinea, trascinata dall’entusiasmo e dal fervore di una piazza che si diverte vedendo giocare i propri beniamini. Anche in quelle sfide riservate agli “ambiziosi” il Bologna ha portato a casa il massimo del bottino, costringendo a fare di necessità virtù. È bastata la magia di Riccardo Orsolini, con sguardo dritto in telecamera e solito “toc- toc” come messaggio rivolto a chi si starà mangiando le mani; poi è subentrata la sofferenza e la mancata concentrazione che per poco non costano due punti cari in vista della rincorsa Champions.

ata bo 1-0

Il Tosco l’ha vista così: Atalanta – Bologna 2-0

La sconfitta di ieri a Bergamo ci fa capire che razza di campionati sta facendo il Bologna da almeno un paio di stagioni: alcune reazioni isteriche percepite in qua e in là sono in un certo senso giustificabili proprio perché gran parte della tifoseria rossoblù si è disabituata a perdere.
Il BFC si è fatto subito sorprendere da una giocata abbastanza codificata. E se Miranda è il principale colpevole dell’imbucata perché ‘scappa’ in ritardo, non si possono togliere responsabilità alla coppia Fabbian-Freuler per la mancata pressione su Pasalic, lasciato libero di imbucare su Bellanova, e al tandem Lucumí-Ravaglia per la mancata chiusura su Retegui all’altezza del primo palo.

Caccia al terzo posto

Dopo la sosta ecco che si riparte in quarta con gli appuntamenti per la formazione felsinea, trascinata dall’entusiasmo e dal fervore di una piazza che si diverte vedendo giocare i propri beniamini. Anche in quelle sfide riservate agli “ambiziosi” il Bologna ha portato a casa il massimo del bottino, costringendo a fare di necessità virtù. È bastata la magia di Riccardo Orsolini, con sguardo dritto in telecamera e solito “toc- toc” come messaggio rivolto a chi si starà mangiando le mani; poi è subentrata la sofferenza e la mancata concentrazione che per poco non costano due punti cari in vista della rincorsa Champions.