Il Tosco l'ha vista così: BOLOGNA FROSINONE 2-1

Il Tosco l’ha vista così: BOLOGNA FROSINONE 2-1

Solitamente, il Bologna di questo primo scorcio di stagione, ha controllato le gare nel primo tempo per poi uscire nella ripresa; ieri, abbiamo assistito ad un canovaccio diverso: con un terrificante uno-due in tre minuti nella parte centrale del prima frazione, i rossoblu parevano aver demolito un Frosinone coraggioso, spavaldo, ma incapace di contrastare il lungo palleggio dei rossoblu soprattutto in occasione del primo gol, grazie ad un’azione partita da Skorupski e continuata con una sequenza di venti (20) passaggi, in cui tutti i calciatori del Bologna hanno toccato la palla almeno un volta, prima del tocco finale di Ferguson.

Il Tosco l’ha vista così: BOLOGNA EMPOLI 3-0

Partita bella, aperta e ben giocata da entrambe le squadre: merito dei due allenatori che, aldilà dei tatticismi utili per indirizzare i piani tattici, hanno comunque fatto prevalere il fraseggio stretto e le sequenze di passaggi, con la possibilità di scoprire il fianco alle ripartenze ma con coraggio per arrivare svariate volte al tiro.Bravo Baroni quindi nel destrutturare il gioco di Motta alla fonte, meno bravo Motta nel non riuscire a trovare tracce alternative rispetto a quelle, già più consolidate, contro squadre che invece si difendono basse.

hellas bologna 0-0

Il Tosco l’ha vista così: Hellas Verona Bologna 0-0

Distruggere è facile, costruire un po’ meno e questo è ciò che ha pensato Baroni nel pianificare la sua partita tutta intenta alla distruzione del gioco tentato dal Bologna: lo ha fatto bene, con coraggio, cuore e soprattutto gambe; calate queste la gara ha via via preso la connotazione più logica, quella dei rossoblu in dominio del palleggio e i gialloblù in difesa nel propria metà campo.
Bravo Baroni quindi nel destrutturare il gioco di Motta alla fonte, meno bravo Motta nel non riuscire a trovare tracce alternative rispetto a quelle, già più consolidate, contro squadre che invece si difendono basse.

thiago motta

Buon primo anno Thiago Motta

Un anno è trascorso dall‘arrivo rumoroso di thiagomotta (tuttattaccato, come paolorossi, come luciodalla: chissà poi perché alcuni nomi e cognomi vengono sempre scanditi tuttattaccati): rumoroso perché una parte dell’Italia perbenista (con gli altri) e moralista (sempre con gli altri) gridò allo scandalo, perché nessuno poteva sostituire il (purtroppo) malato Sinisa Mihajlovic.
Partì una ignobile gazzarra mediatica che, fortunatamente, si è dissolta nel nulla, come il nulla sono “ i social “: una cloaca che produce solo miasmi spazzati via dalla ventata d’aria fresca portata da thiagomotta.

bologna cagliari 2-1

Il Tosco l’ha vista così: Bologna – Cagliari 2-1

Terza partita del nuovo campionato ma prima contro una squadra che tatticamente ha obbligato il Bologna ad un piano completamente diverso dalle due precedenti: se contro Milan e Juve le squadre si sono affrontate uomo contro uomo almeno nelle iniziali prese nel gioco di posizione, contro il Cagliari Motta è stato obbligato ad una gara controllata nel ritmo e nel palleggio per scardinare l’assetto difensivo senza consentire agli avversari facili ripartenze.

Zirkzee

Il Tosco l’ha vista così: Juventus – Bologna 1-1

Il piano partita studiato da Motta stavolta è stato pressoché perfetto: esterni offensivi tenuti larghi per dare ampiezza e condizionare i centrali difensivi avversari Danilo e Alex Sandro così da non farli entrare troppo spesso nella nostra metà campo per creare superiorità, schermatura in prima battuta su Bremer da parte di Zirkzee che poi rientrava per fare densità; riferimenti in mediana che vedevano Moro sul più mobile Fagioli, Aebischer sul più verticale Rabiot e Ferguson su Locatelli ad attaccarlo e toglierli ossigeno; esterni contro esterni, con Posch che ha molto limitato Cambiaso (mai visto dentro al campo) e Weah ben controllato da un attento Lykogiannis; infine Beukema e Lucumi sempre attenti su Chiesa, non facendolo mai entrare in ritmo in zona tiro e su Vlahovic (tranne nell’ occasione del gol del pareggio, ma in quel caso l’errore è a monte).

foto valles

Esegesi del ritiro di Valles

Partiamo da mister Motta: ha ricominciato come aveva lasciato, non liscia il pelo alla stampa, poco ai tifosi, fa il minimo indispensabile richiesto dal galateo: qualche foto, un po’ di autografi, sorrisi preconfezionati e poi fuori dai maroni; ma in campo lavora sodo e soprattutto predica bene e razzola meglio; tratta tutti i calciatori alla stessa maniera: riprende Dominguez come Rosetti, resta in campo a fine allenamento per spiegare i movimenti a Barrow così come ha fatto con il giovane Corazza.I contratti per i calciatori mediamente giovani, vengono solitamente spalmati sui quattro massimo cinque anni (oltre i cinque non si può per regolamento), ma è anche vero che la media di permanenza di un giocatore in una squadra solitamente è inferiore, fatto salve alcune eccezioni.
Un quotidiano di Bologna qualche giorno fa, scriveva che “dalla riunione tra Thiago Motta e Saputo è stata anche confermata la necessità di un mercato lacrime e sangue”, usando la retorica Churchilliana un tanto al chilo, così da “impressionare” il povero lettore ignaro che si tratta più o meno, di quanto fanno quasi tutte le squadre del mondo: vendere per tenere i conti in ordine.

Sartori

Le frottole

Ci hanno scartavetrato i maroni per un po’ di giorni sul fatto che Doig del Verona – a parere di alcuni il terzino sinistro più forte al mondo visto la morbosa attenzione verso questo giovane virgulto scozzese – si dovesse assolutamente acquisire entro le 24 del 30 giugno, per le difficoltà del presidente del Verona Setti a chiudere il bilancio.I contratti per i calciatori mediamente giovani, vengono solitamente spalmati sui quattro massimo cinque anni (oltre i cinque non si può per regolamento), ma è anche vero che la media di permanenza di un giocatore in una squadra solitamente è inferiore, fatto salve alcune eccezioni.
Un quotidiano di Bologna qualche giorno fa, scriveva che “dalla riunione tra Thiago Motta e Saputo è stata anche confermata la necessità di un mercato lacrime e sangue”, usando la retorica Churchilliana un tanto al chilo, così da “impressionare” il povero lettore ignaro che si tratta più o meno, di quanto fanno quasi tutte le squadre del mondo: vendere per tenere i conti in ordine…