Match
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Canale 88 DTT
Mi sforzo, ci provo, ma non riesco realmente a percepire che intenzioni di gioco voglia dare Motta alla sua squadra: parto da qui perché dare responsabilità ad altri che non siano coloro che vanno in campo e colui che li allena non ci riesco; non riesco a criticare nemmeno il tanto osannato Sartori (già sulla graticola per alcuni) capace comunque di allestire una squadra che ha l’undicesimo valore di rosa, due o più giocatori per ruolo ed ha cominciato a conoscere l’ambiente soltanto da tre mesi: sarebbe un filino da ingrati.
Solitamente quando un allenatore subentra si vede una immediata controtendenza almeno nelle linee guida: è avvenuto così anche negli ultimi due subentri in casa Bologna: Donadoni per Delio Rossi e Mihajlovic per Inzaghi.
Al Centro Tecnico “Niccolò Galli” di Casteldebole si gioca Bologna-Milan, valevole per la sesta giornata del campionato Primavera 1. Il Bologna, reduce dalla sconfitta per 3-0 contro la neopromossa Frosinone, ha bisogno di ripartire forte come fatto nelle prime uscite stagionali. Il Milan invece è alla ricerca della continuità dopo il successo ottenuto in casa…
Faccio una premessa doverosa: del risultato finale non mi interessa niente; provo un normale dispiacere da tifoso ma da opinionista non posso tenere conto di variabili così particolari presenti nella partita di ieri.
A sto giro cercherò di mantenere un po’ di lucidità perché il calcio quando regala queste gioie rischia di portare a valutazioni poco equilibrate: vincere contro la Fiorentina dopo una settimana a dir poco complicata, una classifica povera ed un ambiente destabilizzato non solo dal cambio di panchina, ma dalle solite polemiche pro/anti Saputo, dicevo vincere in queste particolari situazioni è una di quelle robe che ripaga di tanti magoni passati.
3 x 1 come al supermercato: faccio un articolo unico dopo il trittico di partite in una settimana: indipendentemente dal valore dell’avversario, le prestazioni del Bologna sono sempre state all’insegna del solito gioco improvvisato come da 12 mesi a questa parte.
Qualche gentile lettore, durante la scorsa stagione, ha sottolineato come fossero più interessanti le mie considerazioni tecnico-tattiche piuttosto che le critiche che portavo alla ‘svolta ideologica’ del gioco di Mihajlovic. Credo che oggi si possa capire meglio quali fossero le mie intenzioni: avevo intravisto, anche quando una parvenza di risultati sembrava sorridere alla squadra, che la proposta calcistica fosse non solo modesta ma addirittura povera, nonostante la tanto acclamata punta da «non ci vuole un ingegnere nucleare».
Versione buona o versione cattiva, scegliete quella che preferite….